Plastica addio: le confezioni del futuro saranno commestibili e derivate dal latte

Credits: American Chemical Society

Confezioni e imballaggi per alimenti perfettamente sicuri, non inquinanti, biodegradabili, e persino commestibili. E nel giro di tre anni, potrebbero già trovarli nei negozi e nei supermercati di tutto il pianeta. Merito di un nuovissimo biomateriale ideato dai ricercatori del Department of Agriculture americano: una pellicola ottenuta dalla lavorazione delle proteine del latte, con proprietà in tutto e per tutto uguali, se non superiori, a quelle della plastica tradizionale.

Come hanno spiegato i ricercatori presentando l’invenzione durante il recente congresso dell’American Chemical Society, la loro alternativa alle plastiche tradizionali è realizzata a partire dalla caseina, una delle proteine presenti nel latte, a cui viene aggiunta la pectina, estratta dai limoni, per garantire una maggiore resistenza all’umidità e alle alte temperature. Il risultato è un materiale naturale simile alla plastica, ma più elastico e con una capacità ancor più elevata di bloccare il passaggio dell’ossigeno.

Proprio per la sua elevatissima capacità isolante, superiore di ben 500 volte a quella della plastica, il nuovo materiale non rimpiazzerebbe semplicemente gli imballaggi attuali, ma permetterebbe di posticipare sensibilmente la scadenza dei cibi. Essendo composto quasi completamente da proteine è inoltre commestibile, e con l’aggiunta di aromi, vitamine e sostanze nutrienti, assicurano i suoi inventori, potrebbe rivelarsi anche appetitoso e salutare. Utilizzato come spray potrebbe inoltre trasformarsi una soluzione ottimale per mantenere la croccantezza di alimenti come cereali per la prima colazione o barrette snack, e potrebbe essere impiegato anche per proteggere dall’unto il packaging di cibi come pizza e pietanze fritte.

Attualmente, i ricercatori stanno producendo una serie di prototipi e campioni in collaborazione con un’azienda di packaging texana. E nei loro piani la nuova pellicola dovrebbe arrivare sul mercato entro i prossimi tre anni, con la speranza che in futuro soppianti completamente l’utilizzo della plastica nel settore alimentare.

Simone Valesini

Giornalista scientifico a Galileo, Giornale di Scienza dal 2012. Laureato in Filosofia della Scienza, collabora con Wired, L'Espresso, Repubblica.it.

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