Tanti pallini blu, concentrati in prossimità dei poli, all’ombra dei crateri, nelle zone più fredde della Luna. Tutti quei pallini in evidenza nelle foto appena diffuse dalla Nasa corrispondono a tutte le zone in cui è presente ghiaccio sui poli lunari. La prova definitiva, raccontano gli autori della scoperta sulle pagine di Pnas, dell’esistenza di ghiaccio sulla superficie lunare, di cui finora si avevano solo prove indirette.
La speranza è che quello stesso ghiaccio possa un giorno essere utilizzato dalle missioni e progetti spaziali stanziali o di passaggio sul nostro satellite. Perché la Luna è tornata a essere una meta appetibile, prima di spingersi verso mete più ambite ed esotiche per l’esplorazione spaziale, come Marte.
Questa fonte di acqua potrebbe essere di certo più accessibile di quello presente sotto la superficie lunare, ricordano dalla Nasa. È stato grazie allo strumento gestito dall’agenzia statunitense – il Moon Mineralogy Mapper (M3), a bordo della sonda indianaChandrayaan-1 – che è stato possibile identificare la presenza di ghiaccio ai poli, concentrato in prossimità dei crateri, soprattutto al polo sud.
M3 non si è limitato ad analizzare le proprietà riflessive associate al ghiaccio, ma ha esaminato anche l’assorbimento della luce infrarossa che permette di discriminare tra i diversi stati dell’acqua. È così che M3 ha potuto identificare le zone in cui il ghiaccio si nasconde in prossimità della superficie lunare, a pochi millimetri di profondità.
Si tratta di zona fredde, in cui le temperature rimangono ben sotto i 100°C, lontano dalle aree illuminate dal Sole, sia per l’ombra creata dai bordi dei crateri sia per la debole inclinazione dell’asse di rotazione del nostro satellite. Pur avendo indizi sulla presenza di queste trappole fredde e di ghiaccio su altri corpi del Sistema solare praticamente senza atmosfera, come Cerere o Mercurio, l’abbondanza e la distribuzione di quello sulla Luna sono diverse, e probabilmente legate alla storia del nostro satellite. Sulla cui origine si discute ancora.
Sull’origine di questo ghiaccio invece gli scienziati oggi propongono alcune ipotesi: potrebbe essere stato traghettato sulla Luna in tempi molto remoti, da comete e i bombardamenti meteoritici seguiti nel tempo potrebbero averne plasmato la sua distribuzione.
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