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Polio in Siria, anche l’Europa è a rischio

Preoccupa il riemergere della poliomielite in Siria, e non solo in Medio Oriente. Nell’ultimo aggiornamento rilasciato dall’Organizzazione mondiale della sanità si parla di 22 casi di paralisi flaccida acuta riscontrati nel paese, dieci dei quali riconducibili a infezione con poliovirus selvaggio di tipo 1 (Wpv 1). Era dal 1999 che virus del genere non erano stati segnalati in Siria, dove la ricomparsa della malattia (la maggior parte in bambini molto piccoli) va ricercata nella caduta dei tassi di immunizzazione: dal 91% nel 2010 al 68% nel 2012, complice la delicata situazione politica del paese. Ma l’allerta non dovrebbe riguardare solo il Medio Oriente, avvertono gli esperti. Infatti anche l’Europa è a rischio per la ricomparsa del virus, fanno sapere due medici tedeschi sulle pagine di Lancet.

La poliomielite, scrive il portale di Epidemiologia Epicentro (qui gli aggiornamenti del sito), è un’infezione causata da tre tipi di poliovirus. Questi possonoinvadere e distruggere le cellule del sistema nervoso, colpendo in particolar modo i motoneuroni, e causando perdita di tono muscolare e paralisi. Secondo l’Oms una su 200 infezioni causa paralisi irreversibile, e le morti per paralisi dei muscoli respiratori sono tra il 5 e il 10%. Solo una parte però delle infezioni porta a paralisi, la stragrande maggioranza degli infetti infatti riferisce sintomi influenzali e proprio questo fattore silente del virus preoccupa gli esperti.

Se da una parte però, spiegano Martin Eichner e Stefan O Brockmann, rispettivamente della University of Tubingen e del Reutlingen Regional Public Health Office, su Lancet, a preoccupare sono le mancate manifestazioni della malattia, che potrebbero favorire la trasmissione del virus non segnalata, anche i bassi tassi di copertura vaccinale di alcuni paesi contribuiscono al rischio di poliomielite in Europa (in Italia la copertura è pari al 95%).

In Bosnia ed Erzegovina per esempio la copertura è dell’87%, del 74% in Ucraina e questo potrebbe non bastare a impedire il circolo del virus, soprattutto dove (vedi l’Austria, con percentuali dell’83%) è bassa al copertura con vaccino da virus inattivato, considerato molto efficace nel prevenire la malattia ma che dà una “prevenzione solo parziale dall’infezione ai vaccinati”, scrivono i due medici su Lancet. Tutto questo potrebbe far sì che il virus si diffonda inavvertito, senza che vengano registrate infezioni, in modo silente, anche per un anno, continuano Eichner e Stefan O Brockmann.

Vettori della malattia (per la quale non esistono cure ma solo prevenzione, tramite due diversi tipi di vaccini) le persone, ovviamente. I profughi in fuga dalla Siria, ma anche i turisti, in zone a rischio, come ha spiegato Eichner alla Bbc: “Il poliovirus selvaggio è stato trovato anche nelle acque di scarico in Israele e da campioni prelevati da alcuni individui senza sintomi da febbraio 2013. Anche se non ci sono stati casi di polio in Israele, i turisti potrebbe rischiare di portare il contagio ad altri paesi”.

Nel frattempo l’Oms ha quindi deciso di sostenere la vaccinazione di venti milioni di bambini in Medio Oriente, mentre l’Europa al momento, attraverso l’organo dell’European Centre for Disease Prevention and Control (ECDC) ha diramato una serie di raccomandazioni per i propri paesi membri volte ad affrontare l’allerta.

Via: Wired.it

Credits immagine:F.P. Williams, U.S. EPA via Wikipedia

Anna Lisa Bonfranceschi

Giornalista scientifica, a Galileo Giornale di Scienza dal 2010. È laureata in Biologia Molecolare e Cellulare e oggi collabora principalmente con Wired e La Repubblica.

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