La polmonite uccide due milioni di bambini ogni anno. Un numero più alto di quello delle vittime di Aids, malaria e morbillo messe insieme. A richiamare l’attenzione mondiale sull’entità e sulla gravità del problema è stata l’Unicef durante il Child Survival Symposium che si è tenuto il 18 settembre a New York.
Secondo il rapporto “Polmonite: il killer dimenticato dei bambini, presentato dall’agenzia delle Nazioni Unite, almeno nella metà dei casi la malattia potrebbe non essere letale. I paesi in via di sviluppo sono i più colpiti, in particolare le regioni dell’Asia meridionale e dell’Africa sub-sahariana. Complessivamente, ogni anno si ammalano circa 150 milioni di bambini sotto i cinque anni, ma soltanto il 50 per cento di questi riceve cure mediche e meno del 20 per cento assume antibiotici.
L’infezione delle vie respiratorie è provocata dai batteri Streptococcus pneumoniae e Haemophilius influenzae di tipo B, ma malnutrizione, mancanza di igiene ambientale e di cure generali sono i fattori di rischio principali. L’organizzazione dell’Onu ha sottolineato la necessità di massicce campagne di vaccinazione e di interventi sanitari per raggiungere l’obiettivo fissato per il 2015 di ridurre di due terzi la mortalità infantile. (t.m.)
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