Nel 2003, 63 paesi hanno emesso condanne a morte, 28 le hanno eseguite e 132 hanno commesso torture e maltrattamenti. Sono alcuni dei numeri che emergono dal Rapporto Annuale 2004 di Amnesty International, presentato oggi a Roma. Il cuore delle oltre 700 pagine del rapporto è l’elenco dei paesi e dei territori in cui i diritti umani sono più a rischio, con relativa panoramica della situazione attuale. Vengono rievocati gli eventi dello scorso anno che hanno minato seriamente i diritti umani, tra cui gli attentati dell’11 Marzo a Madrid e l’attacco contro la sede Onu di Baghdad, la scorsa estate. Accanto a questi, i casi di torture e di maltrattamenti in Afghanistan e nelle carceri di Guantánamo. “Non proteggendo i diritti di coloro che possono essere colpevoli, i governi minacciano i diritti degli innocenti e pongono tutti noi a rischio”, evidenzia Marco Bertotto, presidente della sezione italiana di Amnesty. L’obiettivo dell’associazione è dunque la realizzazione di un’agenda per i diritti umani internazionale, partendo dalla consapevolezza che “il mondo ha bisogno non solo di combattere contro le minacce globali, ma di lottare per la giustizia globale”, sostiene Bertotto. (i.l.c.)