Tecnologia

Preservativi al grafene

(Credits: University of Manchester)

Poco più di due anni fa, la Bill & Melinda Gates Foundation ha lanciato una sfida alla comunità scientifica: reinventare iprofilattici, per renderli più sottili, più sicuri ed economici, e quindi invogliare un numero maggiore di uomini a utilizzarli. 11 team di ricercatori di tutto il mondo hanno così ricevuto un grant da 100mila dollari per sviluppare le proprie idee. Tra di loro, anche i ricercatori del Nano-functional Materials Group dell’università di Manchester, che hanno recentemente pubblicato i primi risultati del loro lavoro: preservativi al grafene, sottilissimi e molto più resistenti ed elastici di quelli tradizionali.

La scoperta, descritta sulle pagine della rivista Carbon, riguarda in realtà un metodo per creare materiali compositi a partire da diversi tipi di gomma, e promette di non limitarsi a rivoluzionare solamente il mondo dei condom. Le possibili ricadute industriali infatti interessano tutti i prodotti in cui forza ed elasticità della plastica fanno la differenza: guanti di lattice, indumenti e accessori sportivi, protesi e dispositivi medici.

“Un composito è un materiale composto da due parti: una matrice, soffice e leggera, e un filler, forte e resistente”, spiega Aravind Vijayaraghavan, coordinatore del team di ricerca di Manchester. “Mettendoli insieme, si ottiene un materiale al contempo forte e leggero, come le fibre di carbono utilizzate nelle auto sportive, o il kevlar dei giubbotti antiproiettile. Nel nostro caso, abbiamo creato un composito della gomma, che per natura è morbida ed elastica ma molto fragile, unendo il grafene”.

La scelta di questo materiale non è casuale: volendo creare membrane sottili come quelle utilizzate nei profilattici, i ricercatori hanno dovuto cercare un filler altrettanto sottile. È stato quindi naturale, spiegano, guardare al grafene, il materiale più sottile, e più resistente, attualmente conosciuto.

Nei loro esperimenti i ricercatori hanno utilizzato due tipi di gomma: quella naturale, o poliisoprene, e una artificiale, ilpoliuretano. A entrambe è stato aggiunto il grafene in varie proporzioni, ottenendo in molti casi un materiale più resistente ed elastico di quello di partenza. Basta un decimo di centesimo di grafene, spiega Vijayaraghavan, per aumentare forza e resistenza della gomma circa del 50%.

“Quello che speriamo – conclude Vijayaraghavan – è che rendendo la gomma dei profilattici più forte e più elastica sarà possibile realizzare preservativi sempre più sottili, che permettano di avere una maggiore sensibilità senza spezzarsi. Un ragionamento del genere però può essere fratto in moltissimi altri campi produttivi, e infatti molte aziende sono già interessate alle opportunità commerciali della nostra invenzione”.

Simone Valesini

Giornalista scientifico a Galileo, Giornale di Scienza dal 2012. Laureato in Filosofia della Scienza, collabora con Wired, L'Espresso, Repubblica.it.

Articoli recenti

Mesotelioma, 9 casi su 10 sono dovuti all’amianto

Si tratta di una patologia rara e difficile da trattare. Colpisce prevalentemente gli uomini e…

1 giorno fa

Uno dei più misteriosi manoscritti medioevali potrebbe essere stato finalmente decifrato

Secondo gli autori di un recente studio potrebbe contenere informazioni sul sesso e sul concepimento,…

4 giorni fa

Ripresa la comunicazione con la sonda Voyager 1

Dopo il segnale incomprensibile, gli scienziati hanno riparato il danno a uno dei computer di…

6 giorni fa

Atrofia muscolare spinale, ampliati i criteri di rimborsabilità della terapia genica

L’Aifa ha approvato l’estensione della rimborsabilità del trattamento, che era già stato approvato per l'atrofia…

1 settimana fa

Così i tardigradi combattono gli effetti delle radiazioni

Resistono alle radiazioni potenziando la loro capacità di riparare i danni al dna. Piccolo aggiornamento…

1 settimana fa

Leptospirosi: perché crescono i casi a New York?

Mai così tanti casi di leptospirosi in un anno dal 2001: a contribuire all’aumento delle…

2 settimane fa

Questo sito o gli strumenti di terze parti in esso integrati trattano dati personali (es. dati di navigazione o indirizzi IP) e fanno uso di cookie o altri identificatori necessari per il funzionamento e per il raggiungimento delle finalità descritte nella cookie policy.

Leggi di più