Privazione che uccide

La salute del bambini nel mondo è sempre più a rischio. E la causa non sono le malattie ma la deprivazione. E’ l’allarme lanciato da una serie di studi pubblicati in questi giorni che tracciano un’analisi dettagliata della sopravvivenza dei bambini nel corso degli ultimi venti anni. Ogni anno nel mondo muoiono 10,8 milioni di bambini sotto i cinque anni, più del 60 per cento a causa di malattie assolutamente prevenibili, come la diarrea e la polmonite. Tutto questo nonostante la risoluzione adottata nel 2000 dalle Nazioni Unite che si prefiggeva la riduzione della mortalità infantile del 60 per cento entro il 2015. “Potremmo salvare sei milioni di bambini ogni anno”, spiega Jennifer Bryce, specialista della salute infantile presso il World Health Organization (Who) di Ginevra, in Svizzera, “ma prima si devono risolvere i problemi legati alla malnutrizione e all’igiene pubblica, e fornire i trattamenti di base per le malattie respiratorie e per la diarrea”. E’ necessario, dunque, secondo le conclusioni dell’analisi, mettere in atto una nuova strategia e concentrare le risorse, soprattutto economiche, in iniziative che migliorino la salute dei bambini. La comunità internazionale dovrebbe investire sette miliardi e mezzo di dollari ogni anno in obiettivi precisi: migliorare la nutrizione, vaccinare i bambini contro malattie come il morbillo e la difterite e rendere possibile il trattamento della diarrea, della polmonite e della malaria. E infine aumentare le barriere contro il virus dell’Hiv. Iniziative recenti come il Fondo Globale per combattere l’Aids, la tubercolosi e la malaria, stanno già operando in questo senso. (r.p.)

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