Categorie: Salute

Processo di Pretoria: ora si tratta

Dopo una sospensione di quattro ore, è stato rinviato al 19 aprile il processo intentato da 39 case farmaceutiche contro il Governo del Sudafrica per bloccare l’applicazione del Medicines and Related Substances Control Amendment Act, una legge firmata dal Presidente Nelson Mandela nel 1997 che permette l’importazione di farmaci a basso costo. In queste ore il Ministro della Sanità sudafricano e gli avvocati di parte stanno negoziando un accordo a porte chiuse che eviti il dibattimento. Per sostenere la lotta all’Aids, il Medecines Act, finora mai operativo, favorisce l’importazione statale parallela di farmaci brevettati da paesi che li producono costi inferiori nonché il metodo delle licenze obbligatorie (cioè la produzione locale di farmaci generici senza pagare i diritti di brevetto). E questo in base ai trattati internazionali sulla proprietà privata (TRIPS, art. 30) che prevedono, in caso di emergenze sanitarie, deroghe temporanee all’autorizzazione del titolare del brevetto. E il Sudafrica è il paese al mondo con il più alto numero di persone sieropositive, 4,7 milioni (una ogni 9 abitanti). Il processo iniziato il 5 marzo scorso a Pretoria, quindi, potrebbe essere l’occasione per riconsiderare complessivamente il rapporto tra industria farmaceutica e paesi in via di sviluppo. E potrebbe anche aprire nuove strade terapeutiche. Da un lato, infatti, il Governo sudafricano afferma di non poter adempiere all’obbligo costituzionale dell’assistenza sanitaria con cure che costano circa 10.000 dollari a paziente, dall’altro le case produttrici, che difendono il sistema dei brevetti, necessario, a loro dire, per sostenere la ricerca farmaceutica, affermano di aver già proposto al Governo sudafricano farmaci a un prezzo scontato. Ben poca cosa questa, secondo i promotori della petizione a sostegno del Governo sudafricano (Medici senza frontiere, Lila e Legambiente), che ricordano come il mercato africano costituisca appena l’1% dei profitti globali e che le sole spese di promozione e marketing delle industrie farmaceutiche si aggirano intorno al 30% del loro fatturato. In Italia la petizione, ospitata anche su Galileo, ha raccolto circa 40.000 firme, 250.000 in tutto il mondo. Per seguire il processo, ecco il sito del quotidiano sudafricano Daily Mail and Guardian. (m.ba)

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