Categorie: SaluteSocietà

Quanti sono i malati di cancro?

Il numero di persone malate di cancro è in aumento: è questo che mostrano i dati riportati dall’Organizzazione Mondiale della Sanità (Oms) nel rapporto Globocan 2012 sulla incidenza e mortalità dovuta ai tumori. Gli individui cui è stato diagnosticato un tumore sono passati da circa 12.7 milioni nel 2008 a 14 milioni e i decessi sono aumentati di circa 600mila unità. E le brutte notizie non finiscono qui: si prevede, infatti, che entro il 2025 i malati di cancro saranno oltre 19 milioni.

Il rapporto, pubblicato dall’International Agency for Research on Cancer (Iarc), fornisce le stime più accurate che si possono fare sulla base dei dati raccolti in 184 paesi a proposito di 28 tipi diversi di tumore, e dimostra che sia l’incidenza che la mortalità sono in aumento nella maggior parte delle regioni del mondo, seppure con delle differenze significative tra i paesi più sviluppati e quelli più poveri: nei primi l’incidenza è più alta, nei secondi il numero di decessi è maggiore.

Le cause di questo aumento sarebbero molteplici: innanzitutto l’incremento della percentuale dei fumatori nella popolazione generale, la diffusione pandemica dell’obesità e l’aumento della durata della vita. Un altro fattore determinante, secondo l’Oms, è il rapido cambiamento degli stili di vita nei paesi in via di sviluppo che assimilano sempre di più i modelli dei paesi industrializzati sia per quanto riguarda la dieta, il fumo e i rapporti sessuali. Infatti, circa il 56,8% delle diagnosi di tumore e il 64,9% dei decessi sono avvenuti in queste regioni del mondo.

Tra i tumori analizzati, quello più diffuso è il cancro al polmone, causato dal fumo, con oltre 1,8 milioni di casi corrispondenti a circa il 13% del totale, seguito da quello al seno (11,9%) e al colon (9,7%). Il tumore al polmone è anche quello che uccide di più (1,6 milioni di decessi nel 2012), seguito dal tumore al fegato (0,8 milioni) e allo stomaco (0,7 milioni).

Un dato allarmante, secondo l’Oms, riguarda i tumori che colpiscono preferenzialmente le donne, ossia il tumore al seno e quello del collo dell’utero. In particolare, nel 2012, 1,7 milioni di donne hanno ricevuto una diagnosi di tumore alla mammella, il 20% in più rispetto al 2008, e si è registrato un aumento del 14% del numero dei decessi (522mila casi). “Quello al seno è il cancro più diffuso tra le donne in oltre 140 paesi”, spiega David Forman dello Iarc, “ed è ormai la maggiore causa di morte nella popolazione femminile anche nei paesi meno sviluppati”.

Anche per il cancro alla cervice uterina, i numeri destano preoccupazione. Con circa 528mila nuovi casi ogni anno, questo tumore è il quarto per frequenza che colpisce la popolazione femminile. Ciò che è emerso, però, è che circa il 70% di questi casi si verificano in paesi in via di sviluppo e almeno 1/5 in India. Globocan stima che mentre in Nord America, ogni anno su 100mila donne, 6,6 si ammalano e 2,5 muoiono come conseguenza di questa neoplasia, nell’Africa sub-Sahariana 34,8 donne si ammalano e 22,5 muoiono (rispettivamente 5 e 9 volte di più).

La disparità di incidenza e mortalità sia per il tumore al seno sia per quello alla cervice uterina tra paesi ricchi e poveri riflette non solo il cambiamento degli stili di vita ma soprattutto la mancanza di sistemi di screening – il Pap test e la mammografia – e di prevenzione ormai usati di routine, che non sono disponibili per le donne che vivono in queste regioni del mondo.

È per questo motivo che l’Oms sostiene che la priorità della comunità medica deve essere quella di sviluppare programmi di diagnosi e trattamento più efficaci ed economici specificamente nei paesi in via di sviluppo per abbassare i livelli di mortalità e portarli a valori simili a quelli osservati nei paesi più sviluppati.

Riferimenti: Globocan 2012

Credits immagine: alexkess/Flickr

Maria Antonietta Cerone

Il sogno di una ragazzina, la realtà di un'adulta Quando si guarda il mondo con gli occhi di una ragazzina ingenua, le possibilità sembrano infinite. Il sogno di Maria Antonietta era quello di diventare una scienziata famosa e di migliorare il mondo. Il mondo, però, non sembrava capire il suo lavoro e le sue idee. Per superare questa inabilità a capire a farsi capire, Maria Antonietta ha deciso di intraprendere una nuova strada che le permetta di spiegare e condividere il suo sogno.

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