Quella maestosa Sinagoga

Nel 70 dopo Cristo il Tempio era maestoso, e dominava la Città Vecchia di Gerusalemme. Ma le legioni romane lo distrussero. Da allora gli ebrei, in tutto il mondo, hanno sempre cercato di nascondere i loro luoghi di preghiera in modesti edifici, spesso in piccole stanze. E tuttavia, il recente ritrovamento – nei pressi di Gerico – della sinagoga più antica del mondo, è un chiaro esempio di come il “popolo eletto” in passato concepisse in maniera maestosa i suoi templi.

Costruita probabilmente nel periodo compreso tra il 75 e il 50 avanti Cristo, durante il regno della regina Salomè o di uno dei suoi figli, la sinagoga oggi scoperta dagli archeologi israeliani dell’Università Ebraica di Gerusalemme, era stata distrutta quasi certamente da un terremoto 31 anni prima della nascita di Gesù. L’edificio si trova all’interno di quello che probabilmente era il “Palazzo d’inverno” della dinastia Asmonea. E doveva essere davvero imponente: solo l’ingresso della sala principale, a pianta di basilica, ha un’ampiezza di 200 metri quadrati, ed è suddiviso da quattro colonnati paralleli che ne sostenevano il tetto.

Durante gli scavi, gli archeologi hanno poi trovato anche altre stanze, alcune delle quali adibite a “vasche rituali”. “La nostra scoperta – racconta a Galileo il direttore degli scavi, l’archeologo Ehud Netzer – è in parte accidentale, ma in parte è anche il risultato delle ricerche condotte sul sito tra il 1973 e il 1987”. Anche se alcune piccole parti dell’antico tempio erano state rinvenute già nel 1987, infatti, nessuno era riuscito a capire la funzione del gigantesco edificio, “soprattutto perché parte dell’atrio della sinagoga era sepolto”, spiega l’archeologo.

Secondo alcune teorie, per altro ancora oggetto di polemiche tra gli studiosi, le sinagoghe erano soprattutto un luogo di incontro sociale. Erano usate per diverse attività all’interno della comunità ebraica: come luogo di studio, come tribunali, come punto di raccolta di fondi, come ostelli, insomma luoghi per l’incontro politico e sociale, nonché per alcune cerimonie religiose, come la consumazione di pranzi rituali. “A confermare ciò è il ritrovamento, nella parte ovest della sinagoga, di una stanza usata senza dubbio per quest’ultima attività. Con ogni probabilità, solo la sommità dell’edificio era invece usata per il culto religioso vero e proprio. Di certo l’attività principale consisteva nella lettura della Torah e negli altri rituali che la accompagnano”, spiega ancora l’archeologo.

L’importanza del tempio, tuttavia, non è dovuta solo alla sua antichità, ma anche alla sua planimetria: “In effetti, questa è la seconda sinagoga trovata in Palestina, e risalente al periodo del secondo Tempio, ad avere questa struttura, mentre quelle di Herodium e Masada presentano una planimetria differente. Questo – afferma Netzer – ci ha permesso di stabilire un prototipo architettonico che rispecchi quel particolare periodo storico”.

Il ritrovamento della sinagoga più antica del mondo non è l’unica scoperta degli archeologi israeliani. Alla ripresa degli scavi, interrotti per dieci anni a causa delle tensioni politiche tra israeliani e palestinesi, gli studiosi hanno infatti portato alla luce anche gran parte del complesso del palazzo d’inverno degli Asmonei, prima sconosciuto. “Abbiamo individuato ben sette diversi stadi di sviluppo del complesso, che si sono succeduti lungo un periodo di circa 120 anni”, continua Netzer. Contemporaneamente, ricorda ancora l’archeologo, è stata ritrovata anche una grande sezione del palazzo d’inverno di Erode, e il secondo dei tre grandi complessi erodiani presenti in questo sito. Sono state proprio le informazioni raccolte durante questi scavi a portare alla scoperta definitiva della sinagoga più vecchia del mondo”.

LASCIA UN COMMENTO

Please enter your comment!
Please enter your name here