Categorie: Salute

Quella proteina che droga le cellule

Una proteina prodotta dalle cellule tumorali del seno non solo rende più aggressivo il cancro stesso, ma conferisce la caratteristica di malignità alle cellule sane. E’ la scoperta di un gruppo di giovani ricercatori italiani dell’Università di Bologna, pubblicata su Journal of Clinical Investigation. La proteina si chiama interleuchina 6 (Il6) e si trova normalmente nel nostro organismo, dove regola i processi di infiammazione e di riparazione dei tessuti. Da tempo si sa che il suo livello nel sangue cresce quando sono presenti i tipi più aggressivi di tumore al seno, ma la sua origine non era ancora mai stata scoperta.

I ricercatori, guidati da Massimiliano Bonafè, dell’ospedale St. Orsola-Malpighi di Bologna, hanno prodotto in laboratorio degli ammassi di cellule soprattutto staminali (che molte ricerche indicano come possibili precursori del tumore). Hanno così osservato che le cellule cancerogene producevano alti livelli di Il6. Ma non solo: sottoposte all’azione della proteina da loro stesse prodotta, le staminali tumorali diventavano più invasive e, fatto ancora più sorprendente, anche quelle sane assumevano “atteggiamenti tipici” di quelle maligne.

 “Cominciano a migrare, cioè a spostarsi facendosi largo tra le altre cellule, sopravvivono anche in ambienti poveri di ossigeno, e tendono a moltiplicarsi, contrariamente alle altre, anche in sospensione, cioè prive di una base di appoggio” spiega Bonafè. L’interleuchina, del resto, in condizioni fisiologiche normali ha un ruolo importante nella riparazione dei danni tissutali: sotto la sua azione le cellule proliferano, diventano più resistenti, si spostano per formare nuovi tessuti sani e vitali.

“Abbiamo inoltre osservato che le cellule sane, trattate con l’interleuchina, cominciano a produrre loro stesse la proteina” aggiunge Bonafè. Questo potrebbe spiegare gli alti livelli riscontrati nelle pazienti con cancro al seno, e aprire la diagnosi a nuove strategie preventive: l’aumento di Il6  potrebbe essere un campanello di allarme, anche in assenza di una diagnosi. La proteina può anche essere bersaglio di farmaci, come si sta sperimentando in Gran Bretagna. (mi.m.)

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