Categorie: Spazio

Questo fine settimana tornano le Leonidi

Come ogni anno, intorno al 17 novembre torneranno nei cieli di tutto il mondo le Leonidi, uno dei più abbondanti sciami meteorici osservabili dal nostro pianeta. Visibili solitamente dal 6 al 30 novembre, le Leonidi sono formate dai detriti provenienti dalla cometa 55P Temple-Tuttle, e dovrebbero raggiungere il loro picco intorno alle 11 della notte di domenica, quando saranno visibili (almeno in condizioni ottimali), circa 15 stelle cadenti ogni ora.

Lo spettacolo di quest’anno non dovrebbe deludere quindi gli appassionati, ma lo sciame meteorico non darà neanche il suo meglio. Le Leonidi infatti seguono un ciclo decennale, che le porta ad un picco circa ogni 33 anni, quando si verifica una pioggia di stelle cadenti di proporzioni epiche. Un evento tanto caratteristico che se ne trovano testimonianze sin dal 902 d.C., ricordato negli annali arabi come “l’anno delle stelle”.

Come ricorda l’astronomo dilettante David Dickinson sulle pagine di Universetoday, è però il 13 novembre 1833 la vera data da ricordare nella storia delle Leonidi. In quell’anno infatti, i cielo venne letteralmente riempito di stelle cadenti, così abbondanti che in molti negli Stati Uniti le scambiarono per fuoco che pioveva dal cielo nel giorno del giudizio, e lasciarono le loro e case per rifugiarsi nelle chiese. L’evento fu talmente suggestivo da ispirare poesie e racconti, e secondo alcuni storici contribuì al revival del fondamentalismo religioso statunitense degli anni 30 dell’800.

Ma non solo. In seguito alla pioggia di stelle cadenti del ’33 l’astronomo Denison Olmsted si interessò infatti allo studio di questi corpi celesti, arrivando con le sue ricerche a fondare gli studi moderni delle comete.

Altro anno da ricordare per molti è il 1966, quando i cieli vennero illuminati da una pioggia di circa 144.000 stelle cadenti ogni ora. L’ultimo picco negli anni recenti si è avuto nel 1998, e il prossimo tornerà quindi intorno al 2032.

Nell’attesa, per chi avrà voglia di stare sveglio la notte del 16 per osservare lo sciame di quest’anno, è possibile trasformare l’esperienza in un esperimento, e dare così una mano agli scienziati. Basta contare con precisione le meteore che riuscirete a vedere in un ora, ricordandosi che le meteore delle Leonidi dovrebbero arrivare dalla “falce leonina” della costellazione del leone. Il risultato dell’osservazione può quindi essere mandato, insieme alle proprie coordinate, alla International Meteor Organization, che utilizzerà i dati raccolti per caratterizzare con precisione lo sciame di quest’anno.  

Via: Wired.it

Credits immagine: via Pixabay

Simone Valesini

Giornalista scientifico a Galileo, Giornale di Scienza dal 2012. Laureato in Filosofia della Scienza, collabora con Wired, L'Espresso, Repubblica.it.

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