DI RAZZI diretti nello spazio ne abbiamo già visti partire a bizzeffe, traghettando cargo verso la Stazione spaziale o satelliti intorno alla Terra. Ma quello della rocket science è un campo in cui la ricerca è sempre attiva, con nuove tecnologie pronte a sostituirsi a quelle precedenti. Così è probabile che il futuro delle spedizioni spaziali passerà sempre più dai razzi riutilizzabili, in stile Elon Musk per intendersi, ma anche dall’utilizzo di razzi che (in parte) si ‘autodistruggono’. Questa almeno è l’idea, abbozzata in un prototipo, di alcuni ricercatori della University of Glasgow (Scozia) e della Oles Honchar Dnipro National University (Ucraina) che sulle pagine del Journal of Spacecraft and Rockets presentano il loro motore a razzo ‘autofago’: si mangia da solo mentre vola nello spazio, fornendo al tempo stesso la spinta necessaria per traghettare il carico in orbita. Ma perché potrebbe essere rivoluzionario?
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