Realizzato in India il sangue-cyborg

Nel mondo della ricerca, i confini tra le diverse discipline sono sempre più labili. In particolare, le scienze biologiche stanno invadendo il campo dell’ elettronica, e viceversa, lasciando correre l’immaginazione verso un futuro non troppo remoto popolato da organismi bionici metà umani metà artificiali. Ciò che sembrava solo fantascienza, infatti, comincia ad assomigliare alla realtà. Lo si intuisce leggendo uno studio pubblicato sulla rivista International Journal of Medical Engineering and Informatics, dove un gruppo di ricerca dell’Education Campus Changa in Gujarat, in India, spiega come assemblare un memristore a partire da sangue umano

Ma cos’è un memristore? È una specie di resistore variabile, cioè in grado di modulare la propria resistenza in base all’ intensità e al verso della corrente che lo attraversa (vedi Galileo). La cosa eccezionale è che un memristore ha memoria del proprio stato elettronico. In altre parole, anche se il circuito viene spento, il dispositivo tiene traccia della condizione precedente richiamandola alla mente non appena il circuito è ristabilito. Le applicazioni in campo elettronico sono tantissime, ad esempio la possibilità di costruire calcolatori ad accensione istantanea che non richiedano di ricaricare il sistema a ogni avvio. 

L’idea di un memristore venne nel 1971 a Leon Chua dell’Università di Berkeley, ma fino al 2008 rimase solo teoria. Poi, ricercatori della Hewlett Packard ne costruirono uno utilizzando diossido di titanio. Da allora ne sono stati prodotti molti, ma sempre utilizzando materiali semiconduttori. L’eccezionalità del lavoro dei ricercatori indiani è proprio quella di aver assemblato un memristore a partire da materiale biologico, precisamente il sangue umano. 

Per riuscirci, hanno preso una provetta da 10 millilitri riempiendola di sangue alla normale temperatura di 37 °C. Hanno quindi inserito due elettrodi ed equipaggiato il tutto con dispositivi per controllare e misurare il flusso di corrente. Al passaggio degli elettroni, le cellule del sangue riuscivano a modificare la propria resistenza in relazione della polarità e intensità della corrente, mantenendo memoria del proprio stato sino a circa 5 minuti. In un secondo esperimento, i ricercatori hanno ottenuto gli stessi risultati quando il sangue, invece che stare fermo, fluiva attraverso la pipetta. Il prossimo passo sarà quello di mettere insieme più provette per creare veri e propri circuiti elettro-biologi. 

L’eccezionale risultato è un importante passo in avanti per la biomeccanica. Le attuali protesi, infatti, possono creare non pochi problemi di infezione e rigetto a causa delle componenti metalliche degli arti artificiali. Ma il nuovo memristore permetterebbe di superare il problema, e quando succederà i cyborg non saranno davvero più fantasia.

Riferimento: 10.1504/IJMEI.2011.039073

Via Wired.it

Admin

Articoli recenti

“Così insegnamo agli studenti il benessere mentale”

Coltivare il benessere psicologico per una delle categorie più stressate d’Italia, gli universitari: il programma…

1 giorno fa

Perché il vaccino anti-Covid di AstraZeneca non verrà più prodotto?

No, non è per via degli effetti collaterali. Si tratta di una decisione aziendale dovuta…

2 giorni fa

Immergersi in un buco nero, grazie a una simulazione

Un viaggio attorno alla porzione di spazio-tempo più buia e misteriosa che conosciamo, fino ad…

4 giorni fa

Una modifica al paradosso di Schrödinger per conciliare quantistica e relatività

Un gruppo di fisici dell’Università di Trieste (e di altri istituti) ha proposto una sorta…

5 giorni fa

Il talco può aumentare il rischio di tumore?

Il colosso farmaceutico Johnson & Johnson pagherà 6,5 miliardi di dollari per chiudere le cause…

1 settimana fa

Mesotelioma, 9 casi su 10 sono dovuti all’amianto

Si tratta di una patologia rara e difficile da trattare. Colpisce prevalentemente gli uomini e…

2 settimane fa

Questo sito o gli strumenti di terze parti in esso integrati trattano dati personali (es. dati di navigazione o indirizzi IP) e fanno uso di cookie o altri identificatori necessari per il funzionamento e per il raggiungimento delle finalità descritte nella cookie policy.

Leggi di più