Categorie: Società

Rompiamo il silenzio sull’Hiv

Rilanciare l’informazione sull’Aids e tenere alta l’attenzione su una malattia che, sebbene se ne parli  meno, è sempre in agguato. Ogni anno in Italia, infatti, si registrano 4mila nuovi casi di infezione da Hiv, un numero che stenta a diminuire. Si tratta sempre più spesso di donne, eterosessuali, adolescenti e immigrati, poco consapevoli del rischio di contagio tanto da arrivare in quasi la metà dei casi alla diagnosi già in condizioni avanzate di malattia, rendendo più difficile rallentarne la progressione.

Per incentivare i giovani giornalisti a informarsi e informare sull’Hiv/Aids le principali associazioni di pazienti italiane hanno promosso, con il contributo di Pfizer, il premio giornalistico Riccardo Tomassetti: diviso in quattro categorie (radio-Tv, agenzie di stampa e quotidiani, periodici, web), il concorso è riservato a giornalisti under 35 che abbiano pubblicato nel periodo compreso fra il 1° novembre 2007 e il 31 ottobre 2008 un servizio o articolo sul tema dell’Hiv/Aids.

Riccardo, scomparso l’anno scorso a soli 39 anni, è stato un giornalista scientifico attento, rigoroso e curioso. Prima la laurea in Fisica, poi il Master di comunicazione scientifica a Trieste presso la Sissa lo hanno portato nel 1997 a muovere i suoi primi passi nel mondo della divulgazione e del giornalismo nella redazione di Galileo. Noi lo ricordiamo come una persona colta e avveduta, che conosceva bene i meccanismi del suo mestiere: ne sapeva apprezzare la forza nella costruzione comune di cultura e conoscenza, ma non se ne nascondeva le insidie, i tranelli, i rischi. È stato un giornalista ricco di passione nei confronti dei temi che affrontava, ma anche capace di guardare alla  professione con disincantata ironia, sapendo che la strada della divulgazione scientifica chiara, corretta, lucida e onesta non sempre è la più facile, né la più redditizia.

Per questo ci auguriamo che il premio intitolato al suo nome sappia valorizzare il lavoro di giovani curiosi del mondo nei suoi aspetti più diversi, capaci di guardare le cose da punti di vista nuovi, inaspettati, senza accontentarsi di quelli ufficiali. Una capacità che Riccardo aveva e che siamo sicuri di avere contribuito a costruire nel lavoro quotidiano con lui.

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