Categorie: Spazio

Rosat cadrà nel fine settimana

A settembre, il satellite Uars (Upper Atmosphere Research Satellite) ha tenuto mezza Italia con il fiato sospeso. Ora, a distanza di un mese, il copione si ripete: l’attenzione è tutta rivolta verso Rosat ( Roentgen Satellite), il telescopio spaziale tedesco da 2,4 tonnellate che precipiterà sulla Terra nel fine settimana. Anche in questo caso la finestra di incertezza è piuttosto ampia – 24 ore – e l’ Agenzia spaziale tedesca (Dlr) non è in grado di definire con esattezza il luogo dell’impatto, a causa delle tempeste solari (per tenere sotto controllo le stime sull’orario c’è addirittura un’ app dedicata). 

Gli esperti del Dlr monitorano costantemente l’orbita di Rosat grazie alla collaborazione dello Space Surveillance Network (Ssn) statunitense e del Tracking and Imaging Radar (Tira) del Fraunhofer Institute. Al momento, le orbite descritte dal satellite sorvolano Stati Uniti, Sudamerica e parte dell’Oceano indiano. Secondo i calcoli del Dlr, al momento del contatto con l’atmosfera terrestre Rosat dovrebbe frammentarsi in una pioggia di detriti. Stando alle ultime stime però, l’unità ottica a raggi X incorporata dentro Rosat potrebbe sopravvivere indenne al rientro in atmosfera. Si tratta di una massa di 1,6 tonnellate che potrebbe cadere ovunque nelle tre aree a rischio (Stati Uniti, Sudamerica e Oceano indiano).

Il rientro è previsto tra sabato e domenica, ma esiste un margine di incertezza di almeno un giorno. Le fluttuazioni delle tempeste solari e il fatto che Rosat non abbia sistemi di propulsione rendono il satellite del tutto ingovernabile da Terra. Ecco perché il rientro del dispositivo non è gestibile da parte dell’Agenzia spaziale tedesca.

Come al solito, è molto più probabile che Rosat termini la sua corsa inabissandosi nell’Oceano, ma nessuno può dirlo con certezza fino a quando il satellite non entrerà finalmente nell’atmosfera. Allora sarà possibile aggiornare le traiettorie di caduta con maggiore precisione.

Nel caso il satellite cadesse sulla terraferma, il Dlr consiglia a tutti coloro che si trovassero nelle vicinanze del luogo dell’impatto di non toccare i resti del dispositivo. Infatti, a causa del rientro in atmosfera, la temperatura dell’involucro di Rosat sarà elevatissima. Inoltre, l’Agenzia spaziale ha ricordato a tutti gli astro-tecnofili che i frammenti del satellite appartengono ancora al Governo tedesco. 

Via: Wired.it

Credits immagine: DLR

Lorenzo Mannella

Si occupa di scienza, internet e innovazione. Laureato in Biotecnologie presso l'Università di Pisa, ha frequentato il master SGP in comunicazione scientifica presso Sapienza Università di Roma. Collabora con Galileo dal 2011. Scrive per Wired, Sapere e L'Espresso.

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