Categorie: Vita

Salici per purificare il suolo

Nell’antica Roma la Cloaca Maxima (la fogna più grande della città) veniva scaricata nelle paludi Pontine per depurare le acque attraverso le piante. Oggi, a più di duemila anni, la fitodepurazione (cioè il processo di bonifica di un ambiente per mezzo di vegetali) è un processo utilizzato in tutto il mondo e, stando a quanto pubblicato da un team di ricercatori dell’Università della Finlandia Orientale (Itä-Suomen yliopisto), può essere utilizzato anche per la depurazione di terreni inquinati da metalli pesanti come zinco, nichel, cromo e rame.

Lo studio di Aki Villa, ricercatore dell’univeristà finlandese, aveva come obiettivo quello di trovare un rimedio alla scarsa fertilità di terreni molto acidi o contaminati da metalli pesanti. Gli esperimenti condotti in due miniere, quella finlandese di Pyhäjärvi e quella russa di Kostomuksha, hanno dimostrato che i salici potrebbero essere una soluzione a questi problemi. “Per il monitoraggio delle capacità di ripristino di un terreno servono anni, tuttavia alla luce dei risultati ottenuti finora”, spiega Aki Villa, “possiamo anticipare che, in condizioni favorevoli, i salici siano in grado di ripulire un terreno dallo zinco in sei anni, dal nichel in dieci, e da cromo e rame in quindici-cinquant’anni”

La crescita di questi alberi, capaci di mettere radici in terreni acidi o contaminati da metalli, può essere agevolata grazie a prodotti derivati, come cenere di legno e altri composti ricchi di azoto e calcio, in grado di controllare l’acidità del suolo, favorendo così la fitodepurazione e, di conseguenza, la fertilità del terreno. I ricercatori spiegano, inoltre, che ci sono differenze tra le varie specie di salici; a dimostrare una maggiore capacità di sopravvivenza, infatti, è stato il Salix schwerinii, mentre a produrre più legna (circa 2,9 tonnellate per ettaro) è stato un ibrido tra lo schwerinii e il salice viminale (Salix viminalis).

Riferimenti: University of Eastern Finland
Credits immagine: Stefano / Flickr

Davide Bilancetti

Nonostante maturità e laurea scientifiche, ho sempre avuto un debole per il giornalismo ed in particolare per quello scientifico. La laurea in biotecnologie, scelta quasi per caso una sera d’estate, mi ha confermato la doppia passione per scienza e comunicazione. Così negli anni ho cercato di scrivere in tutti i modi, dal giornale della scuola alla webzine di fumetti, fino a quando, ancora una volta in una sera d’estate, ho letto del Master in giornalismo scientifico di Roma, capendo di aver trovato la strada da percorrere e che finalmente avrei potuto realizzare il mio sogno.

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