L’arte del XX secolo comincia a invecchiare. Fino ad oggi non abbiamo dovuto preoccuparcene, ma le antiche tele e le sculture classiche non sono le sole a richiedere cure particolari: con il trascorrere del tempo, anche la plastica va incontro ai suoi acciacchi, che esigono specifici rimedi. Così, per prevenire il degrado dei polimeri d’autore, è nato Popart (Preservation of Plastic Artefacts in Museum Collections), un progetto dell’Ue finanziato con 21 milioni di euro dal VII Programma Quadro.
Direttori di musei, ricercatori e agenzie governative di otto paesi europei si sono stretti in alleanza contro i processi degenerativi dei polimeri sintetici. Un gruppo di esperti – tra cui quelli dell’Istituto di Fisica Applicata del Cnr – selezionerà più di cento oggetti plastici per formare una collezione-modello da utilizzare come campione sperimentale. Gli studiosi si concentreranno sulle collezioni di pezzi realizzati in acetato di cellulosa, nitrato di cellulosa e cloruro di polivinile, meglio noto come Pvc.
Nella fase di analisi saranno valutati i problemi, i livelli del degrado, e la tendenza al deterioramento delle opere in un arco di dieci anni, attraverso differenti metodi, tra cui la luminescenza chimica e termica e tecniche di spettroscopia. Una volta stabiliti tutti i parametri di rischio, sarà redatto un prontuario di raccomandazioni per la pulizia e il restauro e verranno segnalate le eventuali opere che richiedono particolare attenzione. Entro giugno 2009 verranno pianificati due workshop. (l.d.p.)
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