“Salviamo i giovani”

“La più grande sfida per il XXI secolo”. Così l’Unfpa, il Fondo delle Nazioni Unite per la Popolazione, definisce, nel suo rapporto annuale sullo stato della popolazione del mondo, i ragazzi di età compresa tra i 15 e i 24 anni riferendosi alle loro condizioni di vita. Quest’anno, gli adolescenti sono un miliardo e 200 milioni, una cifra mai raggiunta prima. È per questo che riveste particolare importanza analizzare le condizioni di vita di questa enorme fetta della popolazione mondiale, in particolare nei paesi in via di sviluppo. In Italia, il rapporto è stato pubblicato dall’Associazione Donne per lo Sviluppo, Aidos, che durante la presentazione dei dati a Roma, ha insistito sulla necessità di “investire nella salute e nei diritti degli adolescenti”. Dai lavori dell’Istituto Ricerche sulla Popolazione e le Politiche Sociali (Irpps) del Cnr, emerge un mondo giovanile frammentato al suo interno e difficile da ridurre per schemi, in cui resistono forti disuguaglianze tra generi, Nord e Sud del mondo, tra situazioni familiari diverse. Oltre la povertà, 462 milioni di giovani vivono con meno di due dollari al giorno, Rossella Palomba, direttrice di ricerca del Irpps, sottolinea i divari tra sessi nel campo dell’istruzione (i due terzi di tutti gli analfabeti del pianeta sono donne), per violenze subite, per rischio di contrarre l’Aids. “Il 20-30 per cento delle adolescenti di molti paesi in via di sviluppo come Tanzania, India, Giamaica, Zimbabwe”, spiega Palomba, “subiscono atti di violenza sessuale, mentre in Somalia la percentuale di donne sottoposte a mutilazioni ai genitali sale al 98 per cento”. Unfpa e Aidos puntano poi il dito contro i matrimoni precoci, come in Nepal dove il 60 per cento delle donne si sposa e ha un figlio prima dei 18 anni, o in Iran, dove l’età legale per poter contrarre un matrimonio è di 9 anni. “È quindi importante informare le donne perché abbiano consapevolezza dei loro diritti”, afferma Daniela Colombo, presidente dell’Aidos, “educare i giovani alla sessualità, stimolare il passaparola tra coetanei, adottare servizi e politiche di sensibilizzazione che migliorino le prospettive di vita di tutti”. (c.f.)

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