Tutti gli scheletri di valore archeologico della Sardegna sono da oggi online, grazie ad Anthroponet, un contenitore virtuale dei reperti sardi dalla preistoria alla fine dell’Impero Romano – censiti e descritti -, utile alla ricerca come alla valorizzazione del patrimonio storico-culturale dell’isola.
Il sito, ideato nel 2008, è stato realizzato dall’Università di Cagliari con la partecipazione delle due soprintendenze per i Beni archeologici della Sardegna. L’antropologo Marco Lodde, che ha curato il progetto per conto del Dipartimento di biologia sperimentale, si è occupato dei contenuti scientifici. Le società Applidea e 3DDD hanno sviluppato la parte informatica, la prima progettando il sito, la seconda lavorando alle ricostruzioni tridimensionali dei reperti.
Si tratta di un vero e proprio museo virtuale dove però si ha anche la possibilità di vestire i panni di novelli archeologi e “manipolare” i reperti, accessibili così per chiunque in qualunque parte del mondo. Inoltre, su una carta geografica virtuale, si possono visualizzare tutti i 300 siti archeologici della Sardegna che Lodde ha censito insieme a ben 322 serie scheletriche appartenenti a culture diverse, dalla preistoria alla caduta dell’Impero Romano. Per ciascuna serie, il ricercatore ha raccolto informazioni e reperito materiale fotografico, sia indirettamente (attraverso ricerca bibliografica), sia direttamente (da soprintendenze, università e musei). Il sito contiene inoltre schede di approfondimento e un glossario della terminologia tecnica, che lo rendono uno strumento importante anche per la didattica e la divulgazione.
Anthroponet, tra i primi esperimenti a livello nazionale e internazionale di censimento e condivisione online di materiale archeologico, è e potrà essere molto utile anche allo sviluppo della ricerca antropologica. Utilizzando i dati reperiti dal sito infatti, alcuni ricercatori dell’Università di Cagliari hanno messo in relazione la localizzazione geografica dei siti archeologici alla loro datazione, ottenendo preziose informazioni sulla diffusione delle popolazioni nell’isola nel corso della storia. Dallo studio è emerso che a Nord e a Sud dell’isola c’è un’elevata concentrazione di siti di epoca recente, mentre nelle aree centrali se ne riscontra una buona densità solo lungo la costa occidentale. La regione centro-settentrionale del versante orientale è invece ricca di monumenti di età preistorica e protostorica, tra cui numerose strutture sepolcrali e tombe di giganti nuragiche. (m.s.)
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