Scosse di terremoto in provincia di Parma: ecco cosa sappiamo

Immagine: Tumisu / Pixabay

Proseguono i terremoti in provincia di Parma, con l’ultima scossa di magnitudo 2.6 registrata oggi, 15 febbraio, alle ore 14:30 circa nei pressi di Felino. È solo l’ultima delle numerose altre scosse (tutte di magnitudo compresa fra 2.0 e 3.5) che si sono verificate a partire dalle 7 di questa mattina nelle zone di Fornovo di Taro, Langhirano, Calestano e Felino, tutti Comuni in provincia di Parma. Come riporta l’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia (Ingv), si tratta di una sequenza sismica iniziata il 7 febbraio e che sta interessando in particolare i comuni di Calestano, Langhirano e Fornovo di Taro. Ecco cosa sappiamo.


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Elevata pericolosità sismica

Già alle ore 14 del 9 febbraio, due giorni dopo l’inizio dello sciame sismico, l’Ingv aveva registrato un totale di 121 terremoti con magnitudo massima pari a 4.2 e profondità di ipocentro mediamente pari a circa 20 chilometri. L’area interessata si trova all’interno di una fascia ad alta pericolosità sismica, e sequenze di questo tipo, spiegano gli esperti, sono piuttosto comuni nella zona dell’Appennino settentrionale (come anche in molte altre zone d’Italia). Nella maggior parte dei casi lo sciame termina entro pochi giorni o poche settimane dalle prime scosse, anche se, specialmente nel caso in cui si manifestino terremoti particolarmente intensi, è possibile che la sequenza si protragga più a lungo.

Eventi simili registrati in passato

Anche in passato la zona è stata interessata da numerosi eventi sismici, come il terremoto registrato il 4 marzo 1898, di magnitudo 5.4 e che produsse effetti fino al grado 7-8 della scala Mcs (Mercalli-Càncani-Sieberg), quella che, a differenza della magnitudo Richter, non misura direttamente le onde sismiche ma le ripercussioni che un certo terremoto ha sull’ambiente, sugli edifici e sulle persone. Questi effetti interessarono, fra le altre, anche la località di Langhirano, e la scossa principale fu avvertita in gran parte del nord-Italia.

Altri eventi con profondità di ipocentro intorno ai 20 chilometri (paragonabile quindi a quella delle scosse che si stanno verificando in questi giorni) sono stati registrati a novembre del 1983 e a dicembre del 2008. Nel maggio del 2020 è stata inoltre registrata una sequenza sismica con epicentro a Felino, uno dei Comuni interessati dallo sciame di questi giorni. Per quanto riguarda il terremoto del 2008 e quello del 2020 Ingv parla di meccanismo focale di faglia inversa, “coerente con lo stile tettonico dell’area – si legge in una notizia del 3 maggio 2020 –, sottoposta a raccorciamento”.

Via Wired.it

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