PERCHÉ alcune barzellette ci fanno sbellicare e altre ci lasciano impassibili? Come è possibile che il senso dell’umorismo vari così significativamente tra persona e persona? È una questione estremamente complessa, su cui la scienza – psicologia, sociologia, linguistica, semiologia – si interroga da tempo, senza averne ancora trovato il bandolo. L’ultimo contributo, in ordine di tempo, è arrivato da Liane Gabora, psicologa alla University of British Columbia, e Kirsty Kitto, matematica alla Queensland University of Technology: le due hanno appena proposto, sulle pagine della rivista Frontiers in Physics, una nuova “teoria dell’umorismo” che scomoda nientedimeno che la meccanica quantistica, la branca della fisica moderna che studia il comportamento e le interazioni delle particelle microscopiche, regolate da norme estremamente bizzarre e controintuitive. Come talvolta sono, per l’appunto, quelle che innescano la risata.
Un viaggio attorno alla porzione di spazio-tempo più buia e misteriosa che conosciamo, fino ad…
Un gruppo di fisici dell’Università di Trieste (e di altri istituti) ha proposto una sorta…
Il colosso farmaceutico Johnson & Johnson pagherà 6,5 miliardi di dollari per chiudere le cause…
Si tratta di una patologia rara e difficile da trattare. Colpisce prevalentemente gli uomini e…
Secondo gli autori di un recente studio potrebbe contenere informazioni sul sesso e sul concepimento,…
Dopo il segnale incomprensibile, gli scienziati hanno riparato il danno a uno dei computer di…
Questo sito o gli strumenti di terze parti in esso integrati trattano dati personali (es. dati di navigazione o indirizzi IP) e fanno uso di cookie o altri identificatori necessari per il funzionamento e per il raggiungimento delle finalità descritte nella cookie policy.
Leggi di più