Attenzione al ghiaccio che si può formare sulla parte esterna del serbatoio una volta riempito con carburanti criogenici. Potrebbe staccarsi e provocare danni seri alla struttura. È questa, in ordine di tempo, l’ultima preoccupazione degli ingegneri della Nasa che la stanno lavorando giorno e notte per la partenza dello shuttle Discovery nel periodo compreso dal 13 al 31 luglio (la data è ancora da stabilire). Si tratta del primo lancio dopo l’incidente avvenuto al Columbia nel 2003: la navicella venne danneggiata durante il lancio per l’impatto di un pezzo di isolante schiumogeno su di un’ala. In questi ultimi due anni e mezzo gli sforzi della Nasa si sono concentrati su come impedire all’isolante di volare via dal serbatoio durante la fase di lancio, quindi su come garantire il delicato scudo di calore intorno alla navicella. Ma la commissione che vigila sul ritorno alle missioni degli shuttle ha finora bocciato quasi tutte le precauzioni prese dalla Nasa. E, al momento, il lancio della navicella è in forte dubbio. (a.m.)
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