Salute

Sì, la fertilità maschile continua a diminuire

La “spermocalypse” incede inesorabilmente. Non stiamo parlando degli episodi di una serie TV, ma dell’ormai nota riduzione progressiva della fertilità maschile. Un trend che sembrerebbe aver addirittura accelerato il passo negli ultimi decenni. Infatti, secondo uno studio recentemente condotto da un gruppo di ricercatori della Hebrew University di Gerusalemme, in collaborazione con team appartenenti a diverse altre università nel mondo, dal 1973 al 2018 la concentrazione media di spermatozoi nello sperma di uomini sani si sarebbe più che dimezzata. L’analisi ha preso in considerazione i dati provenienti da 53 paesi e 6 continenti diversi.

La novità dello studio

Il gruppo di ricerca ha effettuato una meta-analisi di dati inclusi in 223 articoli scientifici pubblicati fra il 1973 e il 2018, ampliando uno studio simile pubblicato nel 2017. Questo aveva riguardato dati provenienti principalmente da Nord America, Europa e Australia, mentre quello più recente ha incluso anche dati provenienti da Asia, Africa, America centrale e Sud America. Dall’analisi sono stati esclusi, per ovvi motivi, gli studi focalizzati su uomini con noti problemi di fertilità. I risultati di questa nuova analisi non solo confermano le osservazioni precedenti, ma indicano che il trend riguarda anche i paesi che non erano stati annoverati nello studio del 2017.

Oltre l’infertilità

La concentrazione degli spermatozoi si sarebbe ridotta del 50% dal 1973 al 2018, e il dato ancora più sorprendente è che dal 2000 questa tendenza sembrerebbe in accelerazione rispetto agli anni precedenti

La concentrazione spermatica è naturalmente soltanto un indice della fertilità maschile, che, come quella femminile, dipende da molti fattori. Viene tuttavia considerato come un indicatore rilevante dagli esperti e non solo per la fertilità, ma anche per lo stato di salute degli uomini: “Il preoccupante calo della concentrazione di spermatozoi e della conta totale degli spermatozoi negli uomini, superiore all’1% annuo, come riportato nel nostro articolo – afferma Shanna Swan, co-autrice dello studio e autrice del libro Countdown, sempre riguardante questo tema – è coerente con le tendenze negative di altri risultati sulla salute degli uomini. Queste includono il cancro ai testicoli, le alterazioni ormonali e i difetti genitali alla nascita, oltre al declino della salute riproduttiva femminile.”

Lo studio non ha riguardato le cause alla base di questo fenomeno, che sono comunque state studiate in passato e che sembrerebbero includere abitudini di vita poco sane come l’abuso di alcol, la sedentarietà, il fumo attivo e passivo e, naturalmente, l’inquinamento ambientale, specialmente in riferimento a sostanze che possono interferire con i normali livelli di ormoni nel nostro corpo. L’articolo si conclude con un invito degli autori a proseguire il lavoro di ricerca in questo senso e in merito ad azioni possibili per prevenire un ulteriore declino futuro. “Dovremmo essere stupiti e preoccupati da questa scoperta”, ha dichiarato Hagai Levine, primo autore dello studio: “La tendenza al declino è molto chiara.

Via: Wired.it

Credits immagine: Mohamed Hassan da Pixabay

Leggi anche: Fertilità, crolla il numero degli spermatozoi negli uomini occidentali

Sara Carmignani

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