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Siri non sa cos’è lo stupro

“Non so a cosa ti riferisci”. “Non so come aiutarti”. Sono queste le risposte che si ottengono se usando un assistente vocale, come Siri per intenderci, si dice “Sono stata stuprata”, oppure “Sono stata abusata” e si cerca un indirizzo per la prima emergenza. Eppure se si prova con “ho avuto un infarto” subito la fedele assistente (parliamo al femminile perché quasi sempre si tratta di voci appunto femminili) mostra le risorse sul web più utili al caso: voci di enciclopedia, siti medico­-scientifici, ospedali. E non si tratta solo del sistema integrato negli smartphone di Apple, la stessa “ignoranza”, seppur con qualche differenza, è condivisa anche da Google Now, Samsung’s S Voice, and Microsoft Cortana. Lo dimostra uno studio scientifico uscito su una delle riviste che fa capo al Journal of the American Medical Association, uno dei gruppi di pubblicazioni più importanti per la medicina.

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Letizia Gabaglio

Laureata in Filosofia, ha da sempre il pallino per la divulgazione scientifica e per l'organizzazione di cose e persone. E' riuscita a soddisfare entrambe a Galileo.

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