Smartphone, un’app per non udenti

Dall’invenzione delle app, i cellulari hanno smesso di essere semplici telefoni, diventando agende, macchine fotografiche, videocamere, torce elettriche, e chi più ne ha più ne metta. Con una tale quantità di applicazioni disponibili, in futuro persino i non udenti potrebbero non poter più fare a meno di un telefono. Un team di ricercatori dell’Università dell’Essex, nel Regno Unito, ha infatti inventato una app capace di trasformare lo smartphone in un apparecchio acustico. BioAid, questo il nome dell’applicazione, può essere scaricata direttamente da iTunes, e secondo i suoi progettatori in futuro potrebbe rivoluzionare l’universo degli apparecchi acustici.

“Riteniamo che BioAid abbia un potenziale incredibile, che potrebbe realmente cambiare la vita di molte persone”, commenta Ray Meddis, ricercatore del dipartimento di psicologia dell’Università dell’Essex che ha partecipato allo sviluppo della app. “I problemi di udito spesso obbligano le persone a ritirarsi dalla vita pubblica. Anche quando possiedono un apparecchio acustico, la tecnologia non è abbastanza sofisticata per offrire una soluzione ritagliata sulle specifiche esigenze dei singoli, e per questo molte persone smettono semplicemente di usarli”.

Per sviluppare la nuova applicazione, i ricercatori si sono ispirati alla biologia, cercando di replicare la complessità dell’udito umano. I suoni infatti sono un mix complicato di diverse frequenze, e i problemi di udito spesso consistono in una minore sensibilità ad alcune di queste frequenze. Gli apparecchi acustici tradizionali hanno normalmente un unico settaggio disponibile, che permette di enfatizzare solamente il volume di alcune parti dello spettro sonoro, e per questo non sono ugualmente efficaci per ogni paziente. 

BioAid invece è stata progettata con 4 preset, ognuno dei quali è poi ulteriormente personalizzabile dall’utente per trovare la configurazione più adatta alle sue esigenze. “Gli apparecchi tradizionali costano migliaia di euro, e vengono realizzati da uno specialista dopo aver effettuato un test dell’udito”, spiega Nick Clark, altro sviluppatore di BioAid. “La nostra app offre un’alternativa semplice e accessibile a chiunque possieda un iPhone o un iPod. Il test dell’udito è sostituito da un processo esplorativo, che permette all’utente di trovare il settaggio ottimale”.

Secondo i ricercatori comunque la loro app non correrà il rischio di sostituirsi indebitamente ad una visita specialistica, perché gli indecisi non potranno che essere incoraggiati a visitare un medico dopo aver sperimentato i benefici che si possono avere da un apparecchio acustico ben realizzato. Questo almeno nel breve periodo, perché per il futuro gli sviluppato di BioAid immaginano invece un’autentica rivoluzione: “Non è inconcepibile pensare che in futuro indosseremo i cellulari intorno al polso, o che questi diventeranno piccoli congegni che porteremo dietro all’orecchio”, spiega Meddis. “Con l’algoritmo di BioAid, e con la tecnologia Wi-fi, in futuro potremmo vedere gli specialisti regolare la configurazione degli apparecchi dei pazienti a distanza, grazie ad apparecchi telefonici, o anche monitorarne l’uso per massimizzarne l’efficacia”.

Per gli interessati, è possibile scaricare la app a questo indirizzo.

Credits immagine:BioAid

Simone Valesini

Giornalista scientifico a Galileo, Giornale di Scienza dal 2012. Laureato in Filosofia della Scienza, collabora con Wired, L'Espresso, Repubblica.it.

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  • Non prendetemi in giro! Posso ancora ascoltare? Suono e canto da tutta la vita e sto vivendo un incubo..ho solo la memoria e le allucinazioni uditive che si chiamano sindrome di Benoît! Ho perso l'udito completamente in un mese e non posso essere operato x problemi cardiopatici! Non dico altro!

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