Curare la spina bifida in utero: salgono a 4 gli interventi al Policlinico di Milano, primo centro in Europa a mettere in atto questa delicata chirurgia. Dopo i 2 casi di giugno gli esperti hanno portato a termine con successo 2 nuove operazioni, in cui si sono concentrati gli sforzi di diversi specialisti: quelli della Chirurgia fetale guidati da Nicola Persico, quelli della Chirurgia pediatrica guidati da Ernesto Leva, e quelli Ginecologia e del Mangiagalli Center del Policlinico diretti da Enrico Ferrazzi. Il quinto caso è già in programma per novembre.
La spina bifida è un grave difetto della colonna vertebrale e del midollo spinale: quando non è mortale porta a disabilità, paralisi e disturbi neurologici. In Italia si verifica in 1 caso ogni 10 mila nascite: vuol dire che ogni anno ci sono almeno 50 nuovi bambini colpiti, e l’intervento chirurgico in utero può cambiare radicalmente la qualità di vita di questi bimbi. Più precisamente è una malformazione della spina dorsale dovuto alla chiusura incompleta di una o più vertebre, che compromette anche il midollo spinale.
E’ una patologia che si verifica durante lo sviluppo del feto: alle donne in gravidanza si consiglia di assumere acido folico per prevenirla (e sarebbe meglio iniziare addirittura tre mesi prima del concepimento), ma la carenza di questa vitamina non è l’unico fattore a scatenare la patologia: ci sono anche anomalie cromosomiche, difetti del metabolismo, ma anche fattori legati alla salute della madre come obesità, alcolismo o diabete. Ci sono diverse varianti di spina bifida: alcune sono incompatibili con la vita, altre portano a gravi disabilità e problemi neurologici.
Ciascun feto è stato operato con tecniche di chirurgia mininvasiva, introducendo nell’utero della madre strumenti sottilissimi (3 millimetri di spessore). I chirurghi hanno operato grazie ad un costante monitoraggio ecografico, raggiungendo la colonna vertebrale e riparando il danno causato dalla patologia.
Negli interventi sulla spina bifida in utero è fondamentale anche la collaborazione con anestesisti, neonatologi e con un personale infermieristico dedicato. L’intervento, sottolineano gli esperti, consente di “minimizzare i danni di una patologia al momento della nascita o addirittura salvare la vita di un bimbo che altrimenti potrebbe non nascere”. In Policlinico esiste un vero e proprio percorso specializzato nella chirurgia fetale, che da tempo accoglie donne da tutta Italia “raddoppiando le possibilità di sopravvivenza di molti bambini che stanno affrontando delle difficoltà per venire al mondo”.
Riferimenti: Policlinico di Milano
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