Che cosa è davvero lo squirting

squirting
(Foto: Becca Tapert on Unsplash)

Quando si parla di eiaculazione si tende ad associare il fenomeno unicamente alla sfera maschile. Eppure l’eiaculazione femminile era menzionata già nei testi taoisti dell’antica Cina. Mentre però è chiaro di cosa si parla per gli uomini, cosa si intenda per le donne è ancora oggi è argomento di dibattito. Che fluidi vengono emessi, con quali meccanismi, e soprattutto, che composizione hanno? A tornare sul tema oggi, con uno studio che ha letteralmente visualizzato il fenomemo dello squirting, è un team di ricercatori giapponesi Le loro conclusioni sono che lo squirting sarebbe soprattutto costituito da urina, ma non solo.

Di cosa parliamo quando parliamo di squirting

Lo squirting è un particolare meccanismo che consente ad alcune donne di espellere liquidi al momento dell’orgasmo o subito prima. Fino ai primi anni Ottanta la maggior parte dei medici e dei sessuologi riteneva che il fenomeno dell’eiaculazione femminile fosse legato all’incontinenza urinaria. Gli studi nel tempo hanno cercato di chiarire il fenomeno.

Qualche anno fa il team del ginecologo francese Samuele Salma, per esempio, aveva osservato che la vescica di alcune volontarie coinvolte in uno studio – completamente vuota all’inizio del test – si riempiva di nuovo in prossimità dell’orgasmo. Come vi raccontavamo già allora, i fluidi raccolti durante lo squirting in alcuni casi erano in tutto e per tutto simili all’urina, in altri contenevano anche tracce dell’antigene prostata-specifico (Psa), un enzima normalmentepresente nell’eiaculato maschile, riferibile ad altri fluidi, lattiginosi, più assimilabili all’eiaculazione anche per le donne.

Per fare ulteriore chiarezza sul fenomeno dello squirting i ricercatori giapponesi della Urogyne Clinic in Giappone, guidati da Miyabi Inoue, hanno ripetuto un esperimento analogo a quello dei colleghi francesi.

Il nuovo studio

Anche in questo caso il campione di donne analizzate è piccolissimo: ne sono state coinvolte solo cinque e la loro vescica è stata svuotata ed è stato inserita una miscela di indaco carminio (per renderla visibile) e soluzione salina. Le partecipanti sono state stimolate sessualmente: tre hanno avuto squirting con stimolazione manuale e due mediante penetrazione. Il liquido espulso è stato quindi raccolto, osservato visivamente e analizzato.

Cosa hanno osservato gli scienziati? La componente principale dello squirting, spiegano, è l’urina, ma che anche fluidi provenienti dalle ghiandole di Skene o prostata femminile partecipano al processo. Infatti tutti i fluidi raccolti nello studio mostravano una colorazione blu, chiara evidenza che il colorante si era mescolato con l’urina e che proveniva dunque dalla vescica. Ma in quattro di loro si osservava anche la presenza di PSA, proveniente dalle ghiandole di Skene, confermando le osservazioni precedenti. Scartata invece l’ipotesi di incontinenza urinaria: come ha spiegato Inoue al New Scientist le donne che hanno presp parte allo studio avevano un buon controllo della vescica.

Riferimenti: International Journal of Urology

Credits immagine: Becca Tapert on Unsplash