Spazio

Space X, successo a metà: lancio riuscito ma la Starship si schianta all’atterraggio

l lancio dell’ultimo prototipo della Starship di SpaceX, il veicolo che trasporterà persone e merci per i futuri viaggi su Luna e Marte, è stato un successo. Peccato che l’atterraggio sia finito con il botto: infatti, il prototipo, senza equipaggio, si è schiantato subito dopo un brevissimo volo ad alta quota, di poco più di sei minuti. Ma niente panico: era stato tutto previsto. Prima del volo, infatti, Elon Musk aveva smorzato le aspettative sul lancio, evidenziando l’elevata possibilità che si potesse verificare un incidente, ossia che il suo Sn8 (il nome in codice del veicolo) esplodesse prima del touchdown.

Decollato dal sito di lancio di SpaceX a Boca Chica il 9 dicembre alle 23:00 circa (ora italiana), con i suoi 50 metri di altezza, Sn8 è riuscito a raggiungere i 12,5 km di altitudine, diventando così il primo prototipo a tentare un volo suborbitale ad alta quota. Visivamente, Sn8 era molto diverso dagli altri prototipi precedenti. Il nuovo veicolo, infatti, era dotato di tre dei più recenti motori Raptor a metano di SpaceX e superfici di controllo aerodinamiche, con grandi ali laterali sia nella parte superiore che inferiore.


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Secondo il programma, Sn8 doveva essere testato per alcune manovre di rientro in atmosfera. Dopo un lancio perfetto dalla piattaforma, una costante salita in quota, seguita poi da una discesa orizzontale, il veicolo non è riuscito a posizionarsi in verticale per la manovra di rientro, atterrando sulla piattaforma con troppa velocità e, di conseguenza, esplodendo. “La pressione del serbatoio del carburante era bassa durante la discesa, causando un’elevata velocità di atterraggio e un Rud (smontaggio rapido non programmato. In altre parole un incidente, ndr)”, ha spiegato Musk in un tweet.

Nonostante la catastrofica fine di Sn8, Musk ha già altri prototipi pronti a prendere il suo posto. E continua a nutrire grandi speranze per Starship, quando sarà completamente sviluppata. L’astronave, infatti, per ammissione dello stesso Musk, è il vettore attorno a cui la sua azienda di trasporti spaziali vuole organizzare le attività nei prossimi anni e arrivare a usarla per i viaggi intorno alla Luna, per quelli da una parte all’altra del Terra e, entro il 2030, anche per spedire i primi uomini su Marte. E con questo ultimo test, commenta Musk, abbiamo “tutti i dati di cui avevamo bisogno”, scrivendo in un tweet: “Marte, stiamo arrivando”.

La Nasa, ricordiamo, ha già chiesto a Musk di esaminare la possibilità di far atterrare un veicolo sulla superficie lunare nei prossimi anni e ha assegnato alla sua azienda 135 milioni di dollari per lo sviluppo di Starship. Insieme ai concorrenti Blue Origin, la compagnia spaziale del miliardario di Amazon Jeff Bezos, e Dynetcis, di proprietà di Leidos, SpaceX è in gara per costruire i lander lunari nell’ambito del programma Artemis della Nasa, che prevede una serie di esplorazioni lunari umane entro il prossimo decennio.

Via: Wired.it

Credits immagine di copertina: via YouTube/Space X

Marta Musso

Laureata in Scienze Naturali alla Sapienza di Roma con una tesi in biologia marina, ha sempre avuto il pallino della scrittura. Curiosa e armata del suo bagaglio di conoscenze, si è lanciata nel mondo del giornalismo e della divulgazione scientifica. “In fin dei conti giocare con le parole è un po' come giocare con gli elementi chimici”.

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