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Stelle cadenti artificiali, la scommessa di una startup giapponese

PRONTI a esprimere i vostri desideri? Non c’è da aspettare la metà di agosto, né uno dei tanti altri appuntamenti ‘naturali’ – nell’anno solare se ne contano circa venti – con le stelle cadenti: sarà sufficiente volare in Giappone. Astro Live Experience (Ale), una startup nipponica, ha infatti appena lanciato nello spazio il primo prototipo di un satellite unico nel suo genere. Non porta con sé rifornimenti per la Stazione spaziale internazionale o sofisticatissime apparecchiature scientifiche, ma un carico di piccoli cilindri metallici, dal diametro di circa un centimetro, pronti per essere espulsi a 400 chilometri di quota. E creare quindi una pioggia (artificiale, s’intende) di stelle cadenti che, assicurano gli autori del progetto, è “più lenta e più densa rispetto a quella naturale, il che permetterà di osservarla più a lungo”.

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Sandro Iannaccone

Giornalista a Galileo, Giornale di Scienza dal 2012. È laureato in fisica teorica e collabora con le testate La Repubblica, Wired, L’Espresso, D-La Repubblica.

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