I fondatori di Stonehenge? Gente venuta dal Sud

Potrebbero essere stati degli europei continentali i fondatori di Stonehenge, uno dei monumenti preistorici più antichi e noti in terra britannica. È l’ipotesi di un gruppo di archeologi che ha analizzato i resti del cosiddetto Arciere di Amesbury, rinvenuti lo scorso maggio a cinque chilometri dal celeberrimo sito archeologico. Il corpo, sepolto insieme a quello di un ragazzo, era ancora ricoperto di ricchi ornamenti in oro e rame, i più antichi mai ritrovati in Gran Bretagna.

Secondo gli archeologi, i manufatti, segno caratteristico dell’appartenenza dell’uomo a un alto lignaggio, risalirebbero alla metà del terzo millennio a.C., più o meno la stessa epoca cui si fa risalire la costruzione della vicina Stonehenge. Ma l’aspetto più interessante della scoperta è emerso dall’analisi con il carbonio 14 della dentatura dei due corpi: l’arciere sarebbe nato e cresciuto in un’area geografica dal clima più mite dell’Inghilterra, presumibilmente nell’Europa centrale, in Svizzera o in Germania, mentre il giovane, geneticamente affine, sarebbe cresciuto sul luogo. “E’ una scoperta importantissima”, ha dichiarato al New Scientist Mike Pitts dell’English Heritage’s Stonenge Project, “per la ricchezza del corredo rinvenuto e la luce che getta sulla diffusione della popolazione e sulla capacità tecnologica nell’Europa della prima età del bronzo”. (m.b.)

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