Per cinque anni gli scienziati britannici hanno cercato di dimostrare che anche le pecore potevano contrarre l’encefalopatia spongiforme bovina (Bse). E che i sintomi di questa malattia si erano confusi con quelli della scrapie, la forma di encefalopatia che colpisce gli ovini. Una tesi che, se verificata, avrebbe decretato la pericolosità per l’essere umano anche delle pecore infette da Bse e non solo delle mucche. Ma a poche ore dall’annuncio dei risultati dello studio è stato scoperto un errore davvero imbarazzante. Gli scienziati britannici non hanno studiato cervelli di pecore ma di mucche. Lo studio, finanziato dal governo, è stato condotto dall’Istituto della Salute Animale di Edimburgo ed è costato 217 mila sterline, quasi 700 milioni di lire. La ricerca è iniziata nel 1997 testando 2.860 cervelli che si riteneva fossero di ovini morti di scrapie fra il 1990 e il 1992. Un incidente che farà discutere sui metodi di ricerca britannici. Chris Bostock, direttore dell’istituto di Edimburgo, si è detto “devastato” per l’errore e ha annunciato l’apertura di una inchiesta interna per scoprire come sia potuto accadere. John Krebbs, presidente della Food Standards Agency, l’agenzia inglese che vigila sulla sicurezza alimentare, ha invece dichiarato che bisogna ripartire con gli studi visto che i risultati di questi sono ovviamente da dichiararsi nulli. (f.f.)
Il colosso farmaceutico Johnson & Johnson pagherà 6,5 miliardi di dollari per chiudere le cause…
Si tratta di una patologia rara e difficile da trattare. Colpisce prevalentemente gli uomini e…
Secondo gli autori di un recente studio potrebbe contenere informazioni sul sesso e sul concepimento,…
Dopo il segnale incomprensibile, gli scienziati hanno riparato il danno a uno dei computer di…
L’Aifa ha approvato l’estensione della rimborsabilità del trattamento, che era già stato approvato per l'atrofia…
Resistono alle radiazioni potenziando la loro capacità di riparare i danni al dna. Piccolo aggiornamento…
Questo sito o gli strumenti di terze parti in esso integrati trattano dati personali (es. dati di navigazione o indirizzi IP) e fanno uso di cookie o altri identificatori necessari per il funzionamento e per il raggiungimento delle finalità descritte nella cookie policy.
Leggi di più