Si chiama Sumo, come la disciplina corpo a corpo giapponese, ma è l’acronimo di “Small Ubiquitin-like Modifier”. È il nome di una proteina che ci protegge contro il cancro.
Uno studio internazionale pubblicato su Cell e coordinato dall’Ifom (Fondazione Istituto Firc di oncologia molecolare) descrive in modo dettagliato il funzionamento di questa proteina e dei geni che la codificano. Insieme ad alcuni enzimi, questa sostanza previene una delle cause principali di tumori e metastasi: l’eccessiva alterazione dei cromosomi nella fase di replicazione. Al momento della replicazione cellulare avviene un rimescolamento del materiale cromosomico. Questo fenomeno può avvenire in modo incorretto e dare il via alla formazione e proliferazione delle cellule tumorali.
La proteina Sumo, però, impedisce questo rimescolamento anormale. Lo provano gli esperimenti condotti sui geni correlati alla sua produzione. Gli scienziati hanno messo in evidenza come alcune mutazioni genetiche siano causa di una inefficiente “sumulazione”, il cui esito è la formazione di strutture cromosomiche aberranti. (g.d.)
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