Come tempeste di lampi nel cervello, gli attacchi epilettici arrivano all’improvviso e bastano poche scosse rapide e cadenzate per distruggere la normale attività delle cellule. Ora un gruppo di ricercatori della Vanderbilt University (Usa) ha scoperto la chiave molecolare di alcuni tipi di epilessia ereditaria (circa il 5 per cento dei casi). Quelli, cioè, causati da mutazioni dei geni che codificano per i canali del sodio. Questi lasciano passare la corrente elettrica all’interno delle cellule del cervello e ne regolano l’attività. Quando i canali sono aperti, il sodio entra e attiva le cellule che emettono scariche elettriche, quindi si chiudono immediatamente. Negli epilettici, però, è presente un difetto nella “chiusura”, per cui le cellule continuano ad attivarsi, portandosi in uno stato di ipereccitazione e danneggiando il cervello. Aver scoperto il meccanismo molecolare di alcuni attacchi epilettici potrà aiutare i ricercatori a mettere a punto dei farmaci anticonvulsivi per il controllo dell’epilessia. Non solo: i risultati dello studio – pubblicato domani su Neuron – potrebbero servire a prevenire gli attacchi delle persone dove viene identificata una modificazione genetica. (a.ca.)
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