Vita

Svelato il segreto del ragno subacqueo

Una campana di seta da usare come bombola d’ossigeno durante le immersioni. È grazie ad essa che il ragno palombaro (Argyroneta aquatica) può trascorrere la maggior parte della sua vita sott’acqua, cacciando e nuotando come un provetto sub. Roger Seymour dell’Università di Adelaide e Stefan Hetz della Humbolt University di Berlino hanno spiato a lungo diversi esemplari di questo aracnide e il loro studio, pubblicato su The Journal of Experimental Biology, fa luce su un aspetto cruciale della loro vita.

Osservare il ragno palombaro è un’idea che Seymour ha avuto in seguito a ricerche simili effettuate su alcuni “insetti sommozzatori“, che sopravvivono sott’acqua respirando bollicine d’aria intrappolate sulla superficie dell’addome. I due ricercatori hanno portato nel loro laboratorio alcuni ragni palombari – sempre più rari, in Europa –, raccolti nel fiume tedesco Eider. Qui, in un ambiente artificiale che riproduce le condizioni di un’umida giornata estiva, hanno poi utilizzato uno speciale sensore per l’ossigeno per studiare il flusso del gas nella campana di seta. Con grande sorpresa, i due scienziati hanno scoperto che questo materiale è un ottimo filtro per l’ossigeno. Tuttavia, la campana con il tempo si sgonfia, perché l’azoto tende a fuoriuscire dalla tela, e il ragno palombaro deve tornare in superficie per gonfiare nuovamente la sua bombola. Contrariamente a studi precedenti, secondo i quali i periodi di resistenza sarebbero stati di circa 20 minuti, Seymour e Hetz hanno trovato che il ragno palombaro può restare sott’acqua più di un giorno intero. 

Un comportamento che si adatta perfettamente al suo lento metabolismo. Analogamente ad altri ragni, che stanno fermi sulla tela in attesa di una preda, anche il ragno palombaro resta quasi sempre nella sua campana. In questo modo è al sicuro dai predatori, e può attendere con calma che qualche ignaro insetto si avvicini.

Image courtesy of Arkive

Massimiliano Razzano

Dopo laurea e dottorato in Fisica, ha trascorso periodi di studio in Europa e negli Stati Uniti. Attualmente lavora presso l’Università di Pisa e l’INFN, dove svolge ricerca in astrofisica delle alte energie. Alla ricerca affianca da anni la divulgazione ed il giornalismo scientifico.  Giornalista pubblicista, collabora con diverse testate fra cui Le Stelle, Le Scienze, Mente & Cervello, Nuovo Orione, Airone, e dal 2010 con Galileo.

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