Il tè verde, da tempo riconosciuto per le sue proprietà benefiche, è in grado di proteggere il cervello dal morbo di Alzheimer. Questo il risultato di uno studio svolto dai ricercatori della University of South Florida sulla principale sostanza antiossidante del tè verde, l’epigallocatechina-3-gallate (EGCG). La ricerca, pubblicata su Journal of Neuroscience, potrebbe permettere la messa a punto di una dieta specifica per la prevenzione e il trattamento delle patologie neurodegenerative. La molecola EGCG è stata testata su topi modificati geneticamente per sviluppare il processo neurodegenerativo e si è dimostrata in grado di bloccare la produzione della proteina beta-amiloide, il cui accumulo eccessivo nel cervello determina danni neuronali e perdita di memoria, caratteristiche del morbo di Alzheimer. L’effetto della sostanza è stato osservato nel 54 per cento dei topi ai quali quotidianamente veniva iniettata EGCG in forma pura. Ma non si ottiene bevendo semplicemente il tè verde, a causa della presenza di numerosi altri composti che contrastano l’efficacia della molecola. Per ottenere gli stessi benefici riscontrati nei topi, dicono i ricercatori, gli esseri umani hanno bisogno di dosi giornaliere pari a 1500-1600 mg, che da sperimentazioni su volontari sembrano non essere pericolose per la salute. Ora il prossimo passo sarà quello di somministrare ai topi un numero maggiore di dosi di EGCG orali per ottenere migliori risultati sulla perdita di memoria e sulla riduzione delle placche di beta-amiloide: se ciò si dimostrerà efficace, si potrà passare alla sperimentazione sull’essere umano. (a.p.)
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