Categorie: Società

The Purple Rose del Cinema Muto perduto

“Le persone in carne ed ossa vogliono che la loro vita sia come la fantasia ed i personaggi di fantasia desiderano che la loro vita sia reale” Woody Allen da The Purple Rose of Cairo, 1985.

Questo era l’intimo sogno che conduceva l’avventuroso personaggio Tom Baxter fuori dallo schermo cinematografico per seguire la dolce Cecilia, nel mondo della realtà. Questo il profondo desiderio che portava Cecilia, innamorata spettatrice del tempio dei sogni, a traghettare i suoi amati film oltre lo schermo, nella sua vita quotidiana.Organizzata dall’Istituto Culturale Italo-Tedesco di Cosenza (ICIT), dal CAMS – Università degli Studi della Calabria; dal Consolato Generale della Repubblica Federale Tedesca di Napoli e dal Goethe Institut Inter Nationes (Napoli) la Mostra “Lo Schermo in tasca” riporta alla luce quei magici rituali quotidiani che gli appassionati spettatori dei primi decenni del secolo scorso solevano compiere ad ogni visione di quelle ‘immagini in movimento’: condurre a casa, stretti nelle loro tasche (da cui il titolo della mostra) i fotogrammi di quelle storie che li avevano emozionati, affinché ne potessero continuare a fruire lontano dal grande schermo, quale ‘memoria’ sintetica dell’unico allora possibile Home-video consentito dalla tecnologia: erano cartoline, spesso raccolte in brochure, pubblicate da specializzati stampatori del tempo, come Alterocca, che recavano incise in successione le sequenze più vivamente eloquenti dei film; oppure erano scarti di pellicole; piccoli calendari e, più tardi, cine-racconti.Attraverso un interessante lavoro di recupero, che l’autrice dell’esposizione, Matilde Tortora, docente di Storia e Critica del Cinema presso il DAMS (UNICAL), ha avuto modo di compiere in vent’anni di ricerche, raccogliendo e riassemblando oltre trecento immagini rare di “schermi in tasca”, la mostra ricostruisce, restituendola al pubblico contemporaneo, una fetta consistente delle produzioni cinematografiche italiane, tedesche ed americane degli anni Dieci e Venti e delle quali non esiste più copia su pellicola. In particolare di quei film “perduti” del Cinema Muto, grazie a quegli unici reperti su carta, custoditi da lontani spettatori del tempo, è stata resa l’unica visione possibile, cosi che pellicole come La Gioconda (1916), Storia di una Capinera (1917), Come le foglie e L’ombra, che contribuirono alla stesura della storia non solo del cinema muto italiano, ma di quella del cinema in assoluto, vengono in questa sede per la prima volta restituite al pubblico contemporaneo nella essenzialità della loro interezza e continuità, attraverso il riordinamento, nella successione delle scene, dei recuperati fotogrammi stampati all’epoca su cartolina.Strutturata in diverse Sezioni, che ripercorrono le vicende delle riproduzioni su carta dei film (dai volantini informativi distribuiti dai Lumière per la prima proiezione pubblica, alle cinebustine degli anni Quaranta), l’esposizione si snoda lungo un cammino di “frammenti visivi” che giunge sino ai primi anni dell’avvento delle pellicole “parlanti”. In un’epoca in cui, con l’elaborazione di linguaggi multimediali, sebbene intessuti di diversi codici espressivi, è stato ulteriormente attribuito al segno iconico un valore maggiormente preminente, la mostra offre al pubblico dei visitatori la possibilità di riscoprire e rivalutare tutto il potenziale espressivo di quelle lontane immagini alla cui sola forza erano affidate le sorti del Cinema Muto dei primi anni del ‘900.La fruizione di un CD-Rom, con circa mille immagini complessive, permette ai visitatori una visione virtuale e “personalizzabile” dell’allestimento, offrendo l’accesso ad un ricco data base attraverso il quale è possibile entrare in una serie di percorsi ipertestuali con i quali navigare nell’universo sconosciuto del Cinema Muto e del primo sonoro non solo italiano.Il Catalogo della Mostra, pubblicato dalla casa editrice Abramo, è compresivo di CD-Rom.In occasione della Mostra l’editore Alberto Casiraghi (Lecco) ha voluto far rivivere l’emozione de “Lo schermo in tasca”, stampando in tiratura limitata, un originale “libro-fotogramma” che ripropone al pubblico le “ritrovate” immagini dei film perduti visionabili nell’esposizione.

LO SCHERMO IN TASCA a cura di Matilde Tortora

Cosenza, Università degli Studi della Calabria, Aula Magna

Inaugurazione 5 giugno 2003 h. 10.30 La Mostra sarà visitabile fino al 20 giugno 2003

Orario: 9,00 – 13,3015,30 – 17,30

Informazioni: Segreteria CAMS Centro Arti Musica e SpettacoloTel. 0984/493291 – 493295 – Fax 403288

ICIT istituto Culturale Italo-TedescoTel. 0984/492419 – Fax 0984/492421

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