Categorie: Fisica e Matematica

Tutta la matematica di un nodo di cravatta

Semplice, doppio, mezzo Windsor, Windsor, piccolo, papillon. In quanti modi pensate si possa annodare una cravatta? Scommettiamo che neanche gli stilisti più creativi avrebbero la risposta giusta. Che è appena arrivata dalla matematicaMikael Vejdemo-Johansson, del Kth Royal Institute of Technology di Stoccolma, Svezia, ha infatti appena scoperto che esistono oltre 177mila nodi distinti con cui stringere la cravatta. L’ispirazione, se si vuole, è ancora più bizzarra dell’oggetto della ricerca: lo scienziato si è appassionato al tema guardando il nodo indossato dal cattivo di Matrix Reloaded.

Incuriosito, Vejdemo-Johansson ha dato un’occhiata alla letteratura scientifica. E ha scovato un articolo pubblicato su Nature nel 1999: gli autori, Thomas Fink Yong Mao, della University of Cambridge, avevano inventato un nuovo linguaggio matematico per descrivere la dinamica dell’annodamento di una cravatta. Secondo i criteri elaborati dai due, erano ammessi solo 85 nodi diversi. Ma Vejdemo-Johansson la pensa diversamente. Il matematico ha eliminato alcuni dei vincoli imposti da Fink e Mao – tra cui il criterio che si potesse fare solo una piega e che il risvolto finale dovesse essere liscio – e ha riscritto le regole matematiche, semplificandone il linguaggio formale. Nel nuovo framework dello svedese, ogni movimento era descritto come avvolgimento in senso orario o antiorario attorno all’estremo passivo della cravatta, più una piega finale. Contando tutti i possibili avvolgimenti della stoffa, è arrivato al numero totale di 177.147 nodi diversi.

Se avete bisogno d’ispirazione per la prossima cerimonia, potete dare un’occhiata al generatore casuale che il matematico ha pubblicato sul suo sito web. Ma il risultato non è garantito: “Io ne ho provati solo venti o dieci”, ammette Vejdemo-Johansson, “ma riconosco che la maggior parte erano davvero brutti”. Forse è il caso di tornare al Windsor.

Via: Wired.it

Credits immagine:  A&A Photography Services/Flickr

Sandro Iannaccone

Giornalista a Galileo, Giornale di Scienza dal 2012. È laureato in fisica teorica e collabora con le testate La Repubblica, Wired, L’Espresso, D-La Repubblica.

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