La decisione statunitense di sganciare le bombe atomiche su Hiroshima e Nagasaki nel 1945 non fu una scelta obbligata per mettere fine alla Seconda Guerra Mondiale, ma una mossa deliberata per dare il via alla Guerra Fredda. È quello che sostiene uno studio basato sui materiali degli archivi diplomatici statunitensi, americani e sovietici, curato da Peter Kuznick, direttore dell’Istituto di Studi Nucleari all’American University di Washington e Mark Selden della Cornell University di Ithaca. Lo studio viene presentato oggi a Londra durante un convegno organizzato da Greenpeace in occasione del 60° anniversario dell’esplosione delle prime bombe atomiche. Secondo i due ricercatori, nel corso di una riunione svoltasi tre giorni prima della bomba di Hiroshima, il presidente Usa Harry Truman si sentì dire da Dwight Eisenhower e Douglas McArthur, all’epoca ai vertici dell’esercito Usa, che non c’era bisogno di usare l’atomica per costringere il Giappone ad arrendersi, e Truman si disse d’accordo. Il principale scopo di Truman, secondo Selden, era impressionare Stalin e limitare le mire espansionistiche sovietiche in Asia. Inoltre temeva di essere accusato di aver sprecato milioni di dollari nel Manhattan Project se la bomba non fosse stata usata. Tuttavia lo studio è stato contestato durante la conferenza da Lawrence Freedman, uno storico del King’s College di Londra, che ha definito la decisione di Truman “comprensibile” viste le circostanze dell’epoca. (n.n.)
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