Tutto il Gis che vuoi

    Una biblioteca cartografica accessibile gratuitamente a tutti, senza limiti tecnologici e senza vincoli, con un sistema Gis open source scaricabile sul proprio Pc e applicazioni di visualizzazione 3D on line. Non solo: se si possiedono dati vettoriali, per esempio un percorso per Mountain bike sul Gps, lo si può caricare direttamente sulla carta per visualizzarlo, personalizzarlo e condividerlo. Tutto tramite il portale cartografico nazionale del Ministero dell’Ambiente, uno dei più avanzati in Europa, e il progetto – rivoluzionario nell’idea – di condividere i dati di telerilevamento con chiunque, in primis le pubbliche amministrazioni.

    Il bilancio dei primi anni di attività è stato presentato lo scorso 16 dicembre a Roma nel corso del convegno “Il riuso dei dati del piano di telerilevamento ambientale nella pubblica amministrazione”. Al momento il sistema copre il 42 per cento del suolo italiano. In archivio (150 terabyte, 64 web-server, quattro chilometri e mezzo di cavi e 110 computer) vi sono ortofoto aeree, immagini da satelliti con informazioni batimetriche e radiometriche e modelli digitali del territorio. La risoluzione è molto alta: un punto per metro quadro con un errore inferiore a 15 centimetri sulle ortofoto e ai 30 sul rilevamento planimetrico. Ovviamente ciascuna informazione cartografica è corredata da numerosi dati.

    Il sistema è in continua evoluzione; i dati infatti sono raccolti da privati e acquisiti attraverso gare pubbliche. “In Italia tutti producono dati, ma ne sono molto gelosi”, racconta Salvatore Costabile del Ministero dell’Ambiente, responsabile tecnico del progetto: “Il risultato è che siamo pieni di informazioni custodite nei cassetti. Il nostro sistema è rivoluzionario sia perché abbiamo dati sistematici dagli anni Novanta ad oggi, sia perché li mettiamo a disposizione di chiunque ne faccia richiesta”.

    Gli utenti privati possono andare sul sito e usufruire delle carte e delle informazioni geografiche che le accompagnano. “La nostra missione è la difesa del suolo – ha continuato Costabile – ma le informazioni possono essere usate per moltissimi scopi diversi. La regione Lombardia, per esempio, ha chiesto i dati riguardanti l’area dell’Expo 2015 per la pianificazione urbanistica, evitando di doverle comprare o produrre da zero”. Non si tratta solo della mera visualizzazione dei dati cartografici, ma della loro “standardizzazione” e condivisione, per una reale sinergia tra Ministero dell’Ambiente e Regioni. Come è avvenuto con le Marche con cui si condividono tutte le banche dati, e le informazioni viaggiano esclusivamente in formato digitale.

    Il progetto è stato concepito tra il 2004 e il 2005 ed è in funzione dal 2007. Da allora il portale conta tre milioni di accessi, soprattutto da parte di Università italiane e straniere che utilizzano i dati per fare ricerca. Dal 2008, inoltre, esiste un’applicazione che consente di visualizzare contemporaneamente, affiancandole, due immagini dello stesso terreno riprese in momenti diversi. Questo permette, per esempio, di osservare l’evoluzione di fenomeni come l’abusivismo edilizio. Il bando di gara per i prossimi tre anni riguarderà proprio i reati ambientali. “L’idea è di dotare il sistema di periferiche come i droni, piccoli elicotteri o aerei comandati da remoto, con vari tipi di sensori per il monitoraggio”, spiega ancora Costabile: “Inoltre si prevede anche la possibilità di un tipo di monitoraggio 2.0, in cui gli utenti possono inserire informazioni che riguardano l’ambiente”.

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