Tv reginetta d’Europa

Per informarsi su argomenti scientifici la maggior parte dei cittadini europei accende il televisore. E’ infatti questo il mezzo di comunicazione prescelto in 26 paesi dell’Unione Europea come la fonte più affidabile per restare al passo con le ultime notizie di medicina, biologia o alta tecnologia.
Si distinguono i Paesi Bassi dove si ricorre al telecomando solo dopo aver sfogliato le pagine di riviste specializzate. E’ quanto emerge dal rapporto dell’Eurobarometro presentato il 3 e 4 dicembre scorso a Barcellona nell’ambito del Primo Forum Europeo sul Giornalismo Scientifico.
La ricerca ha sondato l’interesse nei confronti della scienza della variegata popolazione europea, riscontrando differenze sostanziali tra i veterani dell’Unione e i nuovi membri.

Mentre infatti nei 15 paesi dell’Unione pre-allargamento si guarda con interesse al mondo scientifico (il 62% dedica costante attenzione a questi argomenti), tra i cittadini divenuti europei dopo il 2004 la percentuale di chi va a caccia di notizie scientifiche scende al 38 per cento. Il divario più eclatante è tra l’80 per cento di affezionati cultori di scienza in Svezia contro solo il 24 per cento in Bulgaria.
Anche i gusti cambiano percorrendo il continente da Ovest a Est: medicina, ambiente ed energia sono gli argomenti preferiti dagli occidentali, mentre nuove tecnologie e ricerche spaziali incontrano le simpatie del pubblico in Romania, Polonia, Repubblica Ceca e Lituania.

Tutti (con la sola eccezione, come già detto, dei Paesi Bassi), d’accordo invece nel decretare la televisione incontestata regina della divulgazione scientifica, che con il suo 64 per cento di pubblico batte di gran lunga la stampa specialistica (49% di preferenze), i programmi radiofonici (26%) e i siti Internet (28%). La sua leadership è minacciata solamente in Francia, Finlandia e Svezia dove abbondano i lettori di riviste scientifiche. 

Cosa piacerebbe vedere al pubblico televisivo europeo?  I documentari sono i più ambiti (scelti dal 52% degli intervistati), seguiti da programmi educativi (9% in media, con punte più alte tra i nuovi membri) e dibattiti, che vanno forte nei paesi mediterranei (9% in media, 17% in Italia, 16% in Grecia e 15% a Cipro), meglio se condotti da scienziati veri propri (come sostiene il 52% degli intervistati) piuttosto che da giornalisti, a cui va solo il 14 per cento delle preferenze. Si prediligono le notizie brevi, di immediata comprensione (il 49% si lamenta per l’elevata difficoltà dell’esposizione), di interesse generale (il 45% critica la scelta troppo specialistica degli argomenti) e soprattutto piacevoli da seguire (l’intrattenimento di qualità è desiderato dal 51% del pubblico). Una curiosità:  il 55 per cento degli europei sceglierebbe di mettersi davanti al televisore per assistere a un programma scientifico nella prima serata dei giorni infrasettimanali, per svagarsi con altri generi durante il week-end. (g.d.o)

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