Un aiuto dai pesci

Da un pesce d’acqua dolce arriva una nuova cura contro le emorragie gravi. I ricercatori dell’Università di Southampton, insieme ad alcuni colleghi americani, hanno infatti realizzato un agente coagulante, noto come fattore VII, estraendolo da un pesciolino geneticamente modificato. Si tratta di una sostanza secreta dalla tilapia, o pesce San Pietro, già usata contro una rara forma di emofilia, ma che potrebbe essere da oggi impiegata anche per trattare emorragie interne o ferite che non si rimarginano. Attualmente il fattore VII viene prodotto usando cellule di criceto ma con costi proibitivi. Per un’iniezione si può arrivare fino a 9 mila euro. Ora, con lo studio sul pesce, il team diretto da Norman Maclean spera di produrre la sostanza a un decimo del prezzo corrente. Il fattore VII viene, inoltre, già utilizzato per trattare una rara forma di emofilia, nota anche come Malattia di Alexander, e per i pazienti con emofilia A e B che non rispondono ai trattamenti tradizionali. Infine la proteina e’ usata anche dai soldati per bloccare le emorragie causate da incidenti o ferite d’arma da fuoco. (r.m.)

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