È stato scoperto appena una decina di giorni fa ed è già pronto a incontrarci. È l’asteroide 2015 TB145, salito agli onori della cronaca essenzialmente per due motivi. In primo luogo, secondo la lista dei Neo (Near Earth Object) del Minor Planet Center sarà il più vicino approccio di un oggetto così grande fino al 2027 – almeno per quello che ne sappiamo ora – e capiterà il 31 ottobre, in concomitanza con Halloween. Una pura curiosità ovviamente, che ha fatto guadagnare all’asteroide il simpatico nome di Spooky (una roba spettrale).
Soprannome a parte l’asteroide non sarà affatto inquietante, malgrado i suoi 400 metri di diametro stimati. Il suo flyby terrestre (nel tardo pomeriggio del 31 ottobre, intorno alle nostre 18:00) infatti avverrà in velocità (circa 35 km/s) ma in tutta sicurezza, alla distanza di circa 480mila chilometri, pari a circa 1,3 volte quella che ci separa dalla Luna. Anzi, più in generale, precisano dalla Nasa la sorveglianza dei dintorni terrestri non ha segnalato minacce reali al momento e per il prossimo futuro.
Anche eventuali influenze indirette, come quelle dovute alla gravità dell’asteroide, saranno del tutto inapprezzabili sia per la Luna che per il nostro pianeta.
Gli avvistamenti non saranno facilissimi: “Anche se sarà relativamente vicino per gli standard celesti, ci si aspetta di vederlo abbastanza fioco, così gli osservatori del cielo notturno avranno bisogno almeno di un piccolo telescopio per vederlo”, ha spiegato in proposito Paul Chodas del Center for Near Earth Object Studies del Jet Propulsion Laboratory della Nasa a Pasadena, California.
Ciò non toglie che il passaggio dell’asteroide sarà comunque interessante per la comunità scientifica (e di certo per tutti gli astrofili, che potranno seguire online l’evento grazie alla Slooh Community e al Virtual Telescope, rispettivamente dalle 18 del 31 ottobre o dalle 01:00 del 31 ottobre). Spooky infatti rappresenterà per la comunità scientifica una delle migliori occasioni degli ultimi tempi per ottenere delle immagini radar di oggetti simili con un buona risoluzione (2 metri per pixel, sperano gli scienziati) e per conoscere così qualcosa di più sulla natura degli asteroidi. O comete: Lance Benner del Jpl afferma infatti che le peculiarità dell’orbita (molto ellittica) e l’elevata velocità hanno fatto pensare anche a una cometa (sono Neo anche le comete).
Via: Wired.it
Credits immagine: NASA APPEL/Flickr CC
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