Il termine è inglese, come spesso accade, ma il concetto si traduce bene anche in italiano “cultura della salute”. Cioè, quello che le persone sanno sui temi di salute (malattie, terapie, strumenti, servizi), l’insieme di informazioni in base alle quali i pazienti compiono le loro scelte. “Negli Stati Uniti la health literacy è oggetto di studio da almeno 20 anni e tutte le ricerche confermano che minore è la cultura della salute di una persona, peggiore è il suo stato di salute. Insomma, aumentare la giusta informazione dei cittadini porta dei risultati anche in termini di benessere”, ha spiegato Peter Schulz, professore ordinario di Teoria della Comunicazione e Comunicazione Sanitaria, direttore dell’Institute of Communication and Health dell’Unità Svizzera Italiana, in occasione della presentazione del decalogo sulla health literacy, un documento che in 10 punti mette a fuoco quelli che sono i giusti comportamenti che i cittadini dovrebbero avere nei confronti delle informazioni medico-sanitarie. Per curarsi meglio e non credere alle bufale.
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