Un generatore davvero in gamba

Camminare fa bene alla salute, ma chissà che non possa fare bene anche all’ambiente. L’Università del Michigan ha sperimentato l’efficacia di un nuovo dispositivo, molto simile a una ginocchiera, in grado di produrre elettricità raccogliendo il calore provocato dal movimento delle gambe. L’energia ricavata permetterebbe addirittura di alimentare un apparecchio Gps o un cellulare.

La ricerca è stata fatta in collaborazione con la Simon Fraser University del Canada e l’Università di Pittsburgh. “Si tratta di un dispositivo da indossare che raccoglie l’energia cinetica che tutti noi disperdiamo nell’ambiente ogni volta che camminiamo”, spiega il dottor Arthur Kuo dell’Università del Michigan, “e le ginocchia sono sembrate il punto migliore”. I ricercatori hanno testato il dispositivo su sei uomini facendoli camminare alla velocità media di un metro e mezzo al secondo, tenendone sotto controllo la respirazione. L’apparecchio si attiva automaticamente quando il ginocchio si ferma, ed è in quel momento che raccoglie l’energia cinetica accumulata, che altrimenti si disperderebbe. Con un dispositivo su ciascun ginocchio, durante l’esperimento ogni volontario ha generato 5 Watt, sufficienti per alimentare dieci cellulari contemporaneamente (e più del doppio di quanto richiede un computer). Ogni movimento del ginocchio sembra inoltre richiedere meno energia metabolica di quella che produce. Correndo, una persona potrebbe generare fino a 54 Watt, ma il costo di questo sforzo extra non è ancora stato quantificato.

Notando che attualmente mezzo miliardo di bambini vive senza elettricità, gli autori pensano che il dispositivo possa essere un giorno utilizzato nei paesi in via di sviluppo per alimentare i computer. Applicazioni più a breve termine possono essere immaginate nel campo delle protesi robotiche, per dispositivi medici, o per semplificare il lavoro di soldati ed escursionisti, cui farebbe comodo camminare con un generatore di elettricità che non ha bisogno di batterie. Ricercatori hanno anche provato a mettere a punto una versione da montare nelle scarpe, ma non si riescono a superare gli o,8 Watt. Il prossimo obiettivo dell’equipe scientifica è quello di rendere il dispositivo più leggero. (s.f.)

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