Categorie: Salute

Un nome, più malattie

Dietro il termine ’”asma” potrebbero nascondersi in realtà malattie diverse. È quanto suggerisce una ricerca di Sally Wenzel, pneumologa presso il Natiol Jewish Medical and Research Center di Denver, pubblicata sul numero di gennaio del ‘The Journal of Allergy and Clinical Immunology’. Si tratta del primo studio che abbua utilizzato le informazioni provenienti da dettagliati questionari e i dati biologici, per suddividere i pazienti di asma in sottogruppi con caratteristiche diverse. I ricercatori hanno studiato 80 pazienti divisi in due gruppi: quelli che avevano sviluppato l’asma prima dei 12 anni e quelli che invece avevano iniziato a soffrirne solo in età adulta. Lo studio ha valutato le differenze tra le risposte allergiche, i sintomi, la funzione polmonare e la patologia. I risultati hanno evidenziato che più del 75 per cento dei pazienti che sviluppano l’asma in giovane età hanno difficoltà respiratorie quando sono esposti a polvere e a pollini, cosa più rara nel secondo gruppo; inoltre hanno più spesso disturbi dovuti a reazioni allergiche, come l’eczema. Chi sviluppa l’asma in età adulta, invece, sembra più soggetto alla perdita delle funzioni polmonari, e a infiammazioni delle vie respiratorie non legate a reazioni allergiche. “L’asma è stato tradizionalmente definito in modo molto ampio, sulla base dei sintomi piuttosto che dei processi biologici sottostanti” afferma Sally Wenzel. “La nostra ricerca permette di suddividere i casi di asma severo in quattro sottogruppi, in base all’età in cui si sviluppa la malattia e alla presenza o assenza delle esinofili, cellule infiammatorie presenti nelle vie respiratorie. Crediamo che a questi sottogruppi corrispondano processi biologici differenti”. La definizione di questi sottogruppi può migliorare la capacità di diagnosticare e curare la malattia, e anche favorire la ricerca delle cause genetiche che possono incidere sull’asma. (fe.n.)

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