Categorie: Società

Un odore per ogni età

In Giappone esiste una parola speciale per descriverlo: kareishū. È il caratteristico effluvio corporeo delle persone anziane. In realtà ogni fascia d’età sembra avere il suo odore specifico e, secondo uno studio dei ricercatori del Monell Chemical Senses Center di Philadelphia, l’essere umano è molto abile a identificarlo e formulare la corretta associazione odore-età. La ricerca, pubblicata su PloS One, ha mostrato anche che contrariamente alla convinzione popolare, l’odore degli anziani è meno sgradevole e intenso rispetto a quello di persone di mezza età e adolescenti.

“Come altri animali, anche gli esseri umani comunicano con l’odore del corpo informazioni relative all’età biologica e allo stato di salute“, spiega Johan Lundström, coordinatore dello studio. “Ciò permette, ad esempio, di selezionare il partner più adatto e distinguere tra coloro che fanno o meno parte della famiglia”.

Per studiare l’abilità di riconoscere e identificare gli odori nell’essere umano, il gruppo di ricerca del Monell Center ha raccolto l’odore corporeo di persone appartenenti a tre fasce di età (circa 12-16 individui per ciascun gruppo): giovani (20-30 anni), persone di mezza età (45-55 anni) e anziani (75-95 anni).

Ogni volontario ha dormito per cinque notti indossando una maglietta con una speciale imbottitura ascellare, che è stata successivamente tagliata in vari frammenti. Un gruppo di 41 giovani ha quindi annusato i campioni raccolti, dimostrando un’ottima capacità associare un odore alla fascia di età della persona cui appartiene. Inoltre, i campioni prelevati dagli abiti indossati da persone anziane sono risultati avere un odore meno intenso e meno sgradevole rispetto a quella degli altri due gruppi di età.

“Le persone avanti con gli anni”, continua Lundström, “hanno un odore particolare, che i giovani considerano pressoché neutro e non molto sgradevole. È comunque possibile che l’aroma proveniente da altri punti del corpo, come pelle o respiro, possa avere qualità diverse”.

Riferimento: PloS One doi:10.1371/journal.pone.0038110

Credit immagine  a EverJean / Flickr

Sandro Iannaccone

Giornalista a Galileo, Giornale di Scienza dal 2012. È laureato in fisica teorica e collabora con le testate La Repubblica, Wired, L’Espresso, D-La Repubblica.

Visualizza i commenti

Articoli recenti

Il talco può aumentare il rischio di tumore?

Il colosso farmaceutico Johnson & Johnson pagherà 6,5 miliardi di dollari per chiudere le cause…

2 giorni fa

Mesotelioma, 9 casi su 10 sono dovuti all’amianto

Si tratta di una patologia rara e difficile da trattare. Colpisce prevalentemente gli uomini e…

5 giorni fa

Uno dei più misteriosi manoscritti medioevali potrebbe essere stato finalmente decifrato

Secondo gli autori di un recente studio potrebbe contenere informazioni sul sesso e sul concepimento,…

1 settimana fa

Ripresa la comunicazione con la sonda Voyager 1

Dopo il segnale incomprensibile, gli scienziati hanno riparato il danno a uno dei computer di…

1 settimana fa

Atrofia muscolare spinale, ampliati i criteri di rimborsabilità della terapia genica

L’Aifa ha approvato l’estensione della rimborsabilità del trattamento, che era già stato approvato per l'atrofia…

2 settimane fa

Così i tardigradi combattono gli effetti delle radiazioni

Resistono alle radiazioni potenziando la loro capacità di riparare i danni al dna. Piccolo aggiornamento…

2 settimane fa

Questo sito o gli strumenti di terze parti in esso integrati trattano dati personali (es. dati di navigazione o indirizzi IP) e fanno uso di cookie o altri identificatori necessari per il funzionamento e per il raggiungimento delle finalità descritte nella cookie policy.

Leggi di più