Un segugio da shuttle

Si chiama “e-nose” ed è un naso elettronico realizzato dal Jet Propulsion Laboratory (Jpl) della Nasa. La sua funzione è quella di controllare automaticamente e in modo continuo la qualità dell’aria a bordo dei veicoli spaziali. E-nose, che è stato già sperimentato sullo Space Shuttle con risultati soddisfacenti, è costituito da un dispositivo in grado di riconoscere 12 tipi di contaminanti. Ma presto gli odori individuabili potrebbero diventare molti di più. “I nostri sforzi attuali”, afferma Amy Ryan, la responsabile del progetto, “sono rivolti ad aumentare la sensibilità del naso elettronico”. Si punta infatti a rendere e-nose utile anche per “scopi terrestri”. Per questo si stanno studiando usi commerciali e applicazioni del dispositivo del Jpl in molti settori, come la ricerca di miniere inesplorate e l’individuazione di perdite negli impianti chimici. Ma non solo. E-nose potrebbe essere utile anche in medicina per la diagnosi basata sugli odori della traspirazione e del respiro. Le dimensioni del prototipo del Jpl sono davvero contenute: 18,5×11,2×12 centimetri e pesa circa un chilo e mezzo. (f.f.)

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