Categorie: Salute

Un solo farmaco contro tutti i virus dell’influenza

Niente più vaccini annuali, ma un solo farmaco per combattere tutti i ceppi di influenza. È l’obiettivo cui puntano i ricercatori dell’Università di Padova guidati dal virologo Giorgio Palù, che da oggi potrebbero essere più vicini a raggiungerlo. Con la collaborazione dell’Università di Cambridge, infatti, gli scienziati italiani hanno individuato una molecola in grado di inibire la replicazione dei virus dell’influenza A e B, che potrebbe rappresentare la base di partenza per un nuovo farmaco. Per capire meglio i risultati dello studio, pubblicato su Pnas, Galileo ha intervistato Giorgio Palù.

Professore, in cosa consiste la vostra scoperta?

“Di fatto abbiamo scoperto una nuova molecola con attività antivirale, cioè in grado di impedire la formazione di un enzima – una proteina – necessario alla riproduzione e alla sopravvivenza di tutti i ceppi di virus dell’influenza A e B, inclusi ceppi aviari altamente patogeni, e il ceppo responsabile della pandemia di suina nel 2009″.

Come ci siete riusciti?

“Sfruttando la particolare struttura delle proteine. Queste sono formate da sub-unità la cui interazione e reciproca posizione è fondamentale per il loro corretto funzionamento. Noi siamo riusciti a creare una molecola che va a interferire nel legame tra due subunità di una proteina fondamentale per la replicazione dei virus, inattivandola. Per ottenerla siamo partiti dalla struttura tridimensionale dell’enzima che volevamo colpire. Grazie a un software abbiamo disegnato tutte le molecole in grado di interagire con esso: tre milioni. Poi, progressivamente, abbiamo selezionato le 15 molecole più promettenti e siamo passati ai test in laboratorio, valutandone l’efficacia contro l’agente patogeno. Di queste molecole, solo una ha mostrato di agire in maniera molto selettiva ed efficace contro i virus dell’influenza A e B”.

Cosa cambia rispetto ai farmaci attualmente disponibili?

“Gli unici due farmaci presenti sul mercato (amantadina e oseltamivir) iniziano a mostrare resistenze da parte dei virus. La nostra molecola inibisce la replicazione del virus già a partire dalle prime fasi di infezione, e interagisce con proteine virali altamente conservate, dunque con una bassa probabilità di mutazioni significative che potrebbero annullarne l’effetto. Quello delle mutazioni è un rischio che corrono anche i vaccini: necessitano di mesi per la preparazione, e durante questo periodo il virus può mutare, riducendo di fatto l’efficacia del vaccino”.  

Pensa che la vostra molecola potrebbe trovare impiego clinico?

“Per ora faremo trial su animali di taglia grande, indispensabili per ottimizzare la nostra molecola dal punto di vista chimico e farmacologico e migliorarne l’efficacia e la sicurezza. Naturalmente speriamo nell’interesse dell’industria farmaceutica, che già oggi investe moltissimo nell’allestimento di vaccini contro virus che infettano circa il 20 della popolazione italiana ogni anno. Questa molecola, protetta oggi da un brevetto internazionale, risponde a un bisogno crescente di nuove terapie”.

Credit immagine a takacsi75 / Flickr

Admin

Visualizza i commenti

  • Ciao Eldo41
    ci tenevo a sottolineare che non si tratterebbe di un vaccino (profilassi) ma di un vero e proprio nuovo farmaco utile a infezione già avvenuta, che inibirebbe la replicazione virale. Sinceramente non ho capito il tuo riferimento ad anziani e malati terminali ma per qualsiasi altra delucidazione chiedi senza problemi!

    VT

  • Per ora io sarei estremamente cauto, il vaccino potrebbe includere, data la sua plurivalenza, anche quella di eliminare, tanto per fare un esempio, gli anziani e i malati terminali...

    Necessarie maggiori informazioni!

    Eldo41

Articoli recenti

“Così insegnamo agli studenti il benessere mentale”

Coltivare il benessere psicologico per una delle categorie più stressate d’Italia, gli universitari: il programma…

3 giorni fa

Perché il vaccino anti-Covid di AstraZeneca non verrà più prodotto?

No, non è per via degli effetti collaterali. Si tratta di una decisione aziendale dovuta…

4 giorni fa

Immergersi in un buco nero, grazie a una simulazione

Un viaggio attorno alla porzione di spazio-tempo più buia e misteriosa che conosciamo, fino ad…

5 giorni fa

Una modifica al paradosso di Schrödinger per conciliare quantistica e relatività

Un gruppo di fisici dell’Università di Trieste (e di altri istituti) ha proposto una sorta…

6 giorni fa

Il talco può aumentare il rischio di tumore?

Il colosso farmaceutico Johnson & Johnson pagherà 6,5 miliardi di dollari per chiudere le cause…

2 settimane fa

Mesotelioma, 9 casi su 10 sono dovuti all’amianto

Si tratta di una patologia rara e difficile da trattare. Colpisce prevalentemente gli uomini e…

2 settimane fa

Questo sito o gli strumenti di terze parti in esso integrati trattano dati personali (es. dati di navigazione o indirizzi IP) e fanno uso di cookie o altri identificatori necessari per il funzionamento e per il raggiungimento delle finalità descritte nella cookie policy.

Leggi di più