L’ultima frontiera dell’immunoterapia oncologica. Il sacro Graal dell’oncologia. Una soluzione universale contro i tumori. Così nei giorni scorsi è stata accolta la pubblicazione su Nature del paper di Ugur Sahin della Johannes Gutenberg University. E in effetti, a scorgere le pagine dello studio, compaiono sia le parole vaccinoche universalmente (applicabile), ma ancora siamo ben lungi da quella acclamata come un grande passo avanti nel campo dell’oncologia. Senza nulla togliere allo studio, quelli pubblicati suNature sono risultati preliminari, condotti per lo più sui modelli animali e su un numero davvero limitato di pazienti. Basterebbe questo a far capire che non stiamo (ahinoi) ancora parlando di unvaccino universale contro il cancro. Più propriamente siamo di fronte ai primi stadi nello sviluppo di un vaccino contro il cancro, potenzialmente – e va sottolineato – universale. Perché?
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